Già da una decina di giorni è stato segnalato da un pescatore dilettante che sotto le alghe della spiaggia di Giorgino covava ancora il fuoco. Soprattutto le cosiddette ” palle” di fuoco pare che continuino ad ardere sotto la sabbia senza che dall’esterno ci si possa rendere conto del pericolo. Adesso un altro ustionato. Cosa pensano di fare al Demanio marittimo e al Comune ?
Se così stanno le cose e le alghe continuano lentamente ma pericolosamente a bruciare, non si può attendere oltre. I danni alle persone , chi li paga ? Molti cagliaritani, anche per una semplice passeggiata, si sentono attratti da questa spiaggia selvaggia ( e sporca ), anche per quel ” gusto”, quel desiderio di tuffare i piedi nelle acque limpide, alle caviglie per tanti metri dentro il mare e anche il piacere di sentire sotto i piedi della sabbia finissima un qualcosa di duro, quasi fosse una pietruzza. No, è invece una di quelle grosse arselle tondeggianti, più grandi di una noce o di un uovo, dalle valve biancheggianti, credo si chiami ” cocciula cau”.
Marcello Roberto Marchi