di Ennio Neri
Prima gli insulti, poi il lancio dei limoni e poi anche i colpi. Contuso un carabiniere scivolato in via Roma durante gli scontri. Pomeriggio di tensione in centro città. Da piazza Repubblica è partito il corteo organizzato dal Movimento sociale sardo contro l’accoglienza ai migranti. Da una parte una cinquantina i partecipanti con lo striscione “stop invasione” e dietro “Case, lavoro, istruzione e sanità: prima gli italiani”. Dall’altra il coordinamento antifascista, anche loro una cinquantina, in piazza per denunciare l’illegittimità della manifestazione del Movimento sociale, con gli striscioni “Teniamo pulita la città” (in riferimento ai “fascisti”) e “Welcome refugees”, tra i cori “Caruso contuso” e “fascisti carogne tornate nelle fogne”. Attorno decine di agenti e almeno sei mezzi blindati di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza che hanno scortato la manifestazione del Movimento sociale.
Da subito la tensione. Insulti reciproci tra le due fazioni, prima e all’inizio del corteo, quando si sfiora lo scontro fisico dai manifestanti. Insulti al corteo piovono anche da un balcone di via San Lucifero. Sembrava tutto finito quando il corteo arriva in via Roma. Prima il lancio di due limoni contro il movimento di destra all’altezza di piazza Amendola, poi il contatto fisico tra due manifestanti (colpito un antifascista) delle opposte fazioni sotto il Consiglio regionale, dove Il Movimento sociale sardo, ha dato vita ad una raccolta di firme per “sfrattare” il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru), raggiunto dagli antifascisti dall’accesso di via Porcile rimasto sguarnito. Un carabiniere è scivolato durante gli scontri ed è rimasto contuso.
“Manifestazione tanto partecipata”, ha dichiarato Daniele Caruso, leader del Movimento sociale sardo, “la gente ci ha messo la faccia. Nessuna tensione, solo i soliti coretti lanciati da quelli del centro sociale che hanno provato ad impedire la manifestazione. Ma purtroppo per loro non ci sono riusciti”.










