Conguagli regolatori, Abbanoa batte Adiconsum: l’azienda batterà cassa per i soldi dal 2005 al 2011. Con l’ordinanza del 26 luglio 2023, pubblicata in questi giorni, la Corte d’Appello di Cagliari, Sezione distaccata di Sassari, ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tribunale di Nuoro che aveva definito il giudizio avviato da Adiconsum Sardegna al fine di inibire ad Abbanoa il recupero degli importi dovuti dagli utenti per i Conguagli regolatori relativi al periodo 2005-2011. La sentenza del Tribunale di Nuoro aveva precluso al Gestore la possibilità di richiedere il pagamento delle cosiddette “partite pregresse” fatturate da Abbanoa tra il 2014 e il 2015. Ritenendo non corretta tale sentenza, anche per i potenziali pregiudizi che dalla stessa sarebbero potuti discendere, Abbanoa aveva proposto l’impugnazione chiedendo, in particolare, che ne venisse disposta la sospensione immediata dell’efficacia.
La Corte d’Appello ha accolto l’istanza di Abbanoa, ritenendo che la pronuncia del Tribunale di Nuoro potesse incidere negativamente sulla stessa operatività del Servizio idrico integrato della Sardegna.
“Infatti”, si legge nell’ordinanza della Corte d’Appello, “è indiscusso che Abbanoa s.p.a., gestore unico del servizio idrico per la Sardegna, ha circa 728.000 utenze e che la fatturazione delle partite pregresse nella sola regione riguarda importi incontestatamente considerevoli, indicati dalla società nella cospicua entità di 106 milioni euro. Orbene è sufficiente considerare l’entità considerevole di tale importo per arguirne i gravi effetti che l’inibitoria concessa può esplicare sul piano dell’equilibrio economico finanziario dell’azienda stessa, tali da incidere negativamente sulla regolare erogazione di un servizio essenziale”.
La legittimità delle cosiddette “partite pregresse” era già stata riconosciuta dalle Sezioni Unite della Corte Suprema di Cassazione che nell’ottobre 2022 avevano affermato un importante principio di diritto, stabilendo che i “conguagli regolatori” sono attuativi del precetto comunitario che impone ai Gestori il recupero integrale dei costi derivanti dal Servizio Idrico, il cosiddetto “Full cost recovery”.
Adiconsum, successivamente alla sentenza del Tribunale di Nuoro, aveva avviato una forte campagna di comunicazione contro Abbanoa, avvalendosi in particolare dei social media, al fine di indurre i propri associati e gli utenti ad interrompere i pagamenti in favore del Gestore e, addirittura, pur in assenza di riferimenti normativi e giurisprudenziali, a richiedere ad Abbanoa l’eventuale rimborso di quanto avessero già corrisposto a titolo di conguagli regolatori. La diffusione di tali informazioni, rivelatesi non corrette, avrebbe potuto ingenerare gravi danni ad Abbanoa, di cui, ancora una volta, si è ingiustamente tentato di ledere l’immagine.
Per effetto della pronuncia della Corte d’Appello, Abbanoa potrà dunque legittimamente riprendere l’attività di recupero degli importi fatturati agli utenti a titolo di conguagli regolatori.
È ribadito ancora una volta che i conguagli regolatori sono una componente della tariffa finalizzata a recuperare costi che le aziende avevano sostenuto tra il 2005 e il 2011. Tali conguagli nel 2014 erano stati quantificati e approvati a livello regionale dall’ente d’Ambito (EGAS) e addebitati da Abbanoa nei modi stabiliti a livello nazionale dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico (AEEGSI). Abbanoa, quindi, come del resto i Gestori in tutta Italia, aveva proceduto alla fatturazione di tali “partire pregresse” nel pieno rispetto delle normative vigenti e di quanto specificato dagli Organi di controllo.











