Un’intervista che ha convinto la Procura di Cagliari ad aprire un’inchiesta. E’ quella del giornalista di Report Emanuele Bellano ad Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. Ecco la versine integrale. Cocciu spiega che “dopo il 7, l’8 di agosto, si è capito che i numeri stavano iniziando ad aumentare e che era un momento di pericolo e un momento di molta attenzione”.
Emanuele Bellano, giornalista di Report gli chiede: “Perché la regione Sardegna invece fa un’ordinanza in cui decide di lasciare aperte le discoteche?”
“Perché siamo stati contattati”, risponde Cocciu, “ci hanno fatto presenti quelle che erano le loro difficoltà… “
Cioè anche Billionaire, Sottovento, Phi Beach, vi hanno contattato chiedendo questo?
A me personalmente no, però so che si sono mossi. Si sono mossi tutti. Durante un consiglio regionale sono arrivate 20-25 telefonate, perché anche il mio tipo di elettorato… Angelo dacci una mano, siamo nella merda… Poi quella dei capigruppo, guarda che a me stanno telefonando… e anche a me stanno telefonando… e ci siamo riuniti come capigruppo… Questi contagi stavano salendo, però erano abbastanza contenuti. Quindi mi hanno chiesto quasi tutti, dai Presidente dai qualche giorno in più perché è possibile che ci siano delle problematiche. Poi ho saputo ad esempio che Billionaire, Phi Beach e altra gente avevano dei contratti stratosferici con dj importanti, personaggi del jet set…
Ah quindi questi contratti sarebbero stati rescissi…
Phi Beach so che ha avuto una marea di problemi.
Cioè?
Mi hanno raccontato anche di 500mila euro, 200mila euro.
Per ferragosto? Per la notte di ferragosto?
Phi Beach organizzava…aveva Sven Vath, se non ricordo male, l’11 o il 12. Una cosa del genere.
In quei casi che sarebbe successo? Avrebbe avuto dei penali?
Si, ma non si trattava di arrivare fino al 31, sapevamo che il 31 avremmo ammazzato la Sardegna. Era giusto… l’idea era 2-3 giorni.
Perché avreste ammazzato la Sardegna?
Perché ormai i contagi stavano iniziando a crescere.
Però avete giocato alla roulette…
Abbiamo rischiato un po’. Non è che abbiamo, noi non volevamo rischiare sulle vite umane. È che abbiamo visto che il contagio non era ancora così importante. Abbiamo detto se ci chiedono uno-due giorni magari dal punto di vista economico a loro può aiutarli.









