Ciao, Pierre. Ci piace ricordarti così, sempre e comunque col sorriso. Per sempre. Perché da oggi purtroppo diventerai un altro simbolo della crisi economica in Sardegna, un’altra vita spezzata, in fondo senza un perché che sia logico. Solo che tu non eri uno come gli altri. Tu per tutti eri Pierre, eri un punto di riferimento per tante persone. Siamo nel centro di Sant’Antioco, cuore del Sulcis, il tuo è un addio che lascerà il segno. Per tutti eri lo chef. Il tuo locale nel centro del paese, era e resterà un’istituzione. Sulla tua pagina Facebook ci sono ancora le foto con Michela Murgia, durante l’ultima campagna elettorale. Da te si organizzavano incontri, convegni, compleanni, cene di allegria. E tu quel sorriso lo avevi per tutti, ed era gratis. Oggi sono tutti qui a piangere per te, ma di certo la tua morte non passerà inosservata. Perchè è arrivata l’ora di dire basta. Alla crisi, alle tasse, a chi ha deciso di strangolare il nostro futuro. Pierre, non è l’ultimo scherzo: ci mancherai davvero. Tua moglie e tua figlia raccoglieranno il testimone della tua immensa umanità. Non serve fare cronaca, qui c’è una intera comunità in preda allo sgomento. Questo inverno maledetto ci sta portando via tutto. Di sicuro non ci aspettavamo che potesse portarci via anche te. “Enorme tristezza per una grande persona”, scrive Claudio sulla tua bacheca. I tuoi amici non riescono a darsela, quella pace che ti sei imposto tu senza chiederci il permesso. Te ne sei andato a 48 anni, corto circuito. “Ditemi che non è vero”, scrivono nella notte. Ciao, Pierre, semplicemente. Con l’immenso rispetto che adesso, ti dobbiamo.
Jacopo Norfo













