Ciao, Marta: i tuoi sogni spezzati da un uomo senza coraggio nè cuore

Si è spezzato per sempre il sorriso della barista di Villacidro: strangolata dall’ex fidanzato, diventa il simbolo dello stalking e della violenza atroce sulle donne


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Aveva 26 anni Marta, trovata morta stamattina tra Villacidro e Gonnos. Lui, Giuseppe Pintus, alla fine il coraggio di ammazzarsi non l’ha avuto: è stato arrestato dai carabinieri. Marta invece è l’ennesima vittima delle mani di un uomo, mediocre ed egoista a tal punto da non poter accettare la fine della loro storia. Era la barista del bar Capoverde di Villacidro, conosciutissima in paese, ma stamattina la saracinesca è rimasta chiusa. Di lei nessuna traccia: era stata strangolata dal suo ex fidanzato, che la perseguitava da mesi. Non è possibile, questa la frase che ripetono tutti in questo stupendo paese stretto tra i monti. Stalking che sfocia in omicidio, violenza sulle donne, sino alla morte. Sta diventando un’emergenza sociale.  Attenzione, non è stato un episodio a sorpresa: Marta Deligia, la vittima di questo incredibile omicidio, aveva più volte segnalato ai carabinieri di essere angosciata da quell’uomo più grande di lei di dieci anni. Lei lo aveva lasciato poco prima dell’estate: troppo geloso, troppo ossessivo. Lui non si era dato pace, perseguitarla era diventata la sua regola di vita. Troppo amore dentro che sfocia nell’odio, con quel respiro che ti manca dentro, che non ti fa ragionare, quando senti di avere perduto tutto.  

Marta però era stata minacciata da lui, minacciata di morte. E nessuno ha raccolto quel disperato sos, rivelato soltanto agli amici più stretti e ai militari della caserma del paese. Sms continui, pedinamenti sotto casa e al bar, dove si sentiva controllata. Addirittura lui in passato, stando alle testimonianze di chi conosce bene Giuseppe Pintus, era stato fidanzato a lungo con una vedova che lo aveva abbandonato perché la maltrattava. Più o meno quel che aveva deciso Marta, la dolcissima barista di Villacidro che aveva un sorriso per tutti: una ragazza solare, intelligente, troppo diversa da lui. Ormai era finita, quello di ieri notte doveva essere l’ultimo confronto, quello dell’addio. Lui non ce l’ha fatta, l’ha strangolata senza pietà, come se volesse farsi giustizia (di cosa?) nella maniera più assurda e atroce. Senza cuore. Senza coraggio: ha telefonato all’alba ai carabinieri e alla sorella, annunciando il proposito di farla finita: “Ho fatto una cazzata, ora vado ad ammazzarmi”. Poi invece ha vagato senza meta, ma non ha avuto la stessa sfrontatezza di togliersi la vita. Come in quel raptus assassino nel quale ha spezzato per sempre il sorriso di Marta, che adesso diventa il simbolo delle donne vittima delle ingiustificabili violenze dell’uomo.  Non è possibile, Marta.