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di Jacopo Norfo
Sarà impossibile, dimenticarla. Chiara. 17 anni. Quell’auto maledetta che la sbalza e la butta giù per cinque metri da un ponte fatale. Chiara Piccarreta non era una ragazza qualunque, era speciale, per tutti gli amici. A Muravera la conoscevano tutti per il suo carettere dolce e amichevole, per la sua spontaneità, la sua intelligenza. Era la figlia di Andrea, un famoso allenatore di calcio della zona, che è anche un carabiniere che opera proprio a San Vito. Il territorio dove si è consumata l’ennesima tragedia della strada, forse anche a causa del ghiaccio.
Chiara non ce l’ha fatta, è morta oggi al Brotzu, troppo gravi le sue ferite per poterla salvare nonostante i tentativi disperati dei medici. Sino a tarda sera anche su Whatsapp giravano gli appelli disperati, l’ultima preghiera per lei. Era una ragazza bellissima, con quel sorriso e quei boccoli che le rendevano originale. Semplicemente inconfondibile.
Cinque ragazzi che viaggiavano su quella Punto che, per ragioni ancora da accertare , è andata a sbattere tante volte sul guard rail, tra Ballao e San Vito. C’è un’altra ragazza gravemente ferita, Michela Concas, che resta in prognosi riservata: la veglia di preghiera continuerà, tra gli amici attoniti e sconvolti nel paese del Sarrabus che purtroppo è costretto ad assistere a un’altra tragedia. Chiara Piccarreta resterà per sempre in tutti quei cuori che adesso la piangono e la adorano allo stesso tempo.