sull’INCONTRO CON LE ARTISTE – l’autrice e regista Lucia Calamaro e le attrici Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno, interpreti de “L’Origine del Mondo/ ritratto di un interno” (in cartellone fino a domenica 1 febbraio 2015 al Teatro Massimo di Cagliari)
in programma DOMANI (venerdì 30 gennaio) alle 17.30 alla MeM/ Mediateca del Mediterraneo di Cagliari per la rassegna OLTRE LE SCENA/ gli attori raccontano;
coordina la giornalista Roberta Sanna (La Nuova Sardegna)
INGRESSO LIBERO (fino ad esaurimento posti)
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Sbarca nell’Isola “L’Origine del Mondo/ ritratto di un interno” – il pluripremiato spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro – in scena al Teatro Massimo di Cagliari fino a domenica 1 febbraio
(prossime repliche: STASERA (giovedì 29 gennaio) ore 20.30 – turno B; DOMANI (venerdì 30 gennaio) ore 20.30 – turno C; sabato 31 gennaio ore 20.30 – turno D e domenica 1 febbraio ore 19 – turno E)
per la stagione de La Grande Prosa al Teatro Massimo firmata CeDAC
Uno spettacolo intrigante e coinvolgente che affronta con una chiave (auto)ironica, moderna e poetica, temi come il male di vivere e i “luoghi comuni” della psicanalisi attraverso un dialogo tra madre e figlia con intorno una costellazione familiare – senza dimenticare l’analista: tre atti (con titoli vagamente surreali: “Donna melanconica al frigorifero”, “Certe domeniche in pigiama” e “Il silenzio dell’analista” ) interpretati da Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno.
“L’Origine del Mondo/ ritratto di un interno” – produzione di 369gradi e PAV/ Diagonale Artistica – nel 2012 ha ottenuto ben tre Premi Ubu (tra i più prestigiosi riconoscimenti in ambito teatrale):
Premio Ubu – Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica a Lucia Calamaro
Premio Ubu – Miglior attrice a Daria Deflorian
Premio Ubu 2012 – EX AEQUO Miglior attrice non protagonista a Federica Santoro
Focus sulla nuova drammaturgia per la stagione del CeDAC al Massimo di Cagliari – e DOMANI (venerdì 30 gennaio) alle 17.30 alla MeM/Mediateca del Mediterraneo in via Mameli a Cagliari l’autrice e regista Lucia Calamaro e le attrici Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno – insieme alla giornalista Roberta Sanna – incontreranno il pubblico per parlare dello spettacolo, della nuova drammaturgia e dell’arte della recitazione, e del rapporto fra teatro e società.
(INGRESSO LIBERO – fino a esaurimento posti)
L’Origine del Mondo
ritratto di un interno
scritto e diretto da Lucia Calamaro
CAGLIARI/ Teatro Massimo
da mercoledì 28 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
mercoledì 28 gennaio – ore 20.30 – turno A
giovedì 29 gennaio – ore 20.30 – turno B
venerdì 30 gennaio – ore 20.30 – turno C
sabato 31 gennaio – ore 20.30 – turno D
domenica 1 febbraio – ore 19.00 – turno E
INCONTRO CON GLI ARTISTI venerdì 30 gennaio alle 17.30 – per la rassegna Oltre la Scena – l’autrice e regista Lucia Calamaro e le attrici Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno incontreranno il pubblico alla MeM / Mediateca del Mediterraneo in via Mameli a Cagliari – INGRESSO LIBERO
Si alza il sipario su “L’Origine del Mondo / ritratto di un interno”, l’interessante (e pluripremiato) spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro, e interpretato da Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno, in cartellone al Teatro Massimo di Cagliari fino a domenica 1 febbraio 2015 (prossime repliche: STASERA (giovedì 29 gennaio) ore 20.30 – turno B; DOMANI (venerdì 30 gennaio) ore 20.30 – turno C; sabato 31 gennaio ore 20.30 – turno D e domenica 1 febbraio ore 19 – turno E) per la stagione de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” firmata CeDAC, all’insegna dello slogan – quanto mai appropriato – “Giù la Maschera!”.
La folgorante sintesi di un’esistenza – per singoli fotogrammi e dialoghi rivelatori – si articola in tre capitoli (“Donna melanconica al frigorifero”, “Certe domeniche in pigiama” e “Il silenzio dell’analista”) da cui traspare a tratti il male di vivere, trasfigurato attraverso la cifra (auto)ironica di una riflessione sul quotidiano, sulla sfera degli affetti e la complessità della natura umana.
Storia di una vita – in tre quadri – “L’Origine del Mondo / ritratto di un interno” è incentrato sulla più intima e insieme conflittuale delle relazioni, il rapporto madre-figlia, intorno a cui si muove un’intera costellazione familiare (con analista).
Focus sulla nuova drammaturgia con la pièce – vincitrice di ben tre Premi Ubu nel 2012 (per il miglior testo e per la scrittura a Lucia Calamaro, come migliore attrice a Daria Deflorian e (ex aequo) come miglior attrice non protagonista a Federica Santoro) – che affronta temi fondamentali e attuali con lucidità e intelligenza e una certa leggerezza, per far sorridere e pensare.
Viaggio nella psiche, tra moderne inquietudini e l’ombra del male di vivere, con “L’Origine del Mondo / ritratto di un interno” di Lucia Calamaro (che firma anche la regia) – in scena al Teatro Massimo di Cagliari fino a domenica 1 febbraio 2015 (le prossime repliche: STASERA (giovedì 29 gennaio) ore 20.30 – turno B; DOMANI (venerdì 30 gennaio) ore 20.30 – turno C; sabato 31 gennaio ore 20.30 – turno D e domenica 1 febbraio ore 19 – turno E) per la stagione 2014-15 de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” organizzata dal CeDAC, che risponde (come l’intero Circuito Teatrale Regionale Sardo) allo slogan di sapore pirandelliano “Giù la Maschera!”.
Sotto i riflettori tre attrici – Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno – incarnano una genealogia al femminile in cui più delle differenze generazionali emergono le note caratteriali e le affinità e discordanze tra i singoli personaggi, in un’indagine a tutto campo sulla natura umana.
(Disegno luci di Gianni Staropoli, realizzazione scenica di Marina Haas; aiuto regista Francesca Blancato)
L’intrigante pièce – vincitrice di ben tre Premi Ubu nel 2012 (per il miglior testo / ricerca drammaturgica a Lucia Calamaro; per la Miglior attrice a Daria Deflorian e (ex aequo) miglior attrice non protagonista a Federica Santoro) affronta temi cruciali come il significato dell’esistenza e il rapporto genitori figli, in un racconto per quadri, suddiviso in tre atti dal titolo significativo, ed evocativo, come “Donna melanconica al frigorifero”, “Certe domeniche in pigiama” e “Il silenzio dell’analista”.
“L’Origine del Mondo / ritratto di un interno” nasce da un’intima necessità di interrogarsi sulla condizione umana, nelle sue diverse sfaccettature, partendo dalla relazione fondamentale con la figura materna, sorgente della vita ma a sua volta creatura fragile e vulnerabile: un rapporto duale, che scaturisce dall’iniziale fusione e poi scissione di due esseri, e si trasforma in una dialettica complessa, in un sottile gioco di equilibri intorno a cui si strutturano le reti familiari e sociali.
Sull’enigma della nascita e il dilemma della separazione – ma anche sulle forme mutevoli e le dinamiche, a tratti capovolte, di un’inevitabile simbiosi, di un reciproco riconoscimento – si sviluppa un’intrigante narrazione per brevi flash, dialoghi svelanti che trasportano sul palco, nella sintesi folgorante del linguaggio teatrale, la realtà del quotidiano come specchio degli stati d’animo, dei pensieri e delle emozioni tradotte in azioni, in una grammatica semplice ed efficace di gesti e sguardi, silenzi e parole.
Dietro la superficie rassicurante di una (quasi) normalità s’intuiscono le correnti sotterranee, il dolore e l’insensatezza, quel che ci fa esseri irrazionali, perfettamente (in)felici e assolutamente (im)prevedibili perfino per noi stessi: la bellezza e la forza della drammaturgia sta nel rendere comprensibile e condivisibile l’allegria sull’orlo delle lacrime, e la malinconia dietro il sorriso, nell’offrire un’immagine speculare del mondo in cui sia possibile ritrovare frammenti di sé.
L’arte della finzione mette a nudo la verità: “L’Origine del Mondo / ritratto di un interno” mostra o meglio lascia intravedere, per brevi sequenze, un intero microcosmo che ruota intorno al fuoco centrale di un (in)interrotto dialogo tra madre e figlia: una costellazione familiare – con analista – in cui ciascuna figura acquista un valore simbolico, svolge un ruolo apparentemente casuale ma necessario nello svolgimento di una trama soprattutto interiore.
Fotografia – divertente e struggente – dell’Italia e dell’Occidente nel terzo millennio, la pièce di Lucia Calamaro riporta l’attenzione su una civiltà dominata dalle intuizioni della psicanalisi, in cui le crisi individuali si risolvono semplicemente delegandole alla dimensione della diagnosi e cura, la sofferenza è un segreto impronunciabile, la famiglia stessa un’entità ambigua, disaggregata e disaggregante, portatrice di valori contraddittori e di conflitti. Le ferite invisibili sull’anima non debbono trasparire all’esterno, ma al più restano confinate tra quattro mura, o meglio ancora nei territori della mente e del cuore: perfino in un’intima conversazione tra amiche, o tra madre e figlia, non tutto può né deve venire alla luce; vi sono argomenti, e aspetti dell’esistenza che sfuggono al controllo della parte razionale, come tabù non dichiarati. Impulsi e sentimenti inconfessabili, e comunque non traducibili in parole, che affiorano, se e quando accade, solo involontariamente, per errore o per una sorta di distrazione della coscienza.
Il teatro riproduce la realtà, svelando a un tempo la verità nascosta oltre le apparenze, dietro l’obbligatoria maschera della felicità e della sicurezza di sé che non ammette turbamenti e indecisioni, nessuna debolezza o paura nella quotidiana lotta per la sopravvivenza, o per l’affermazione professionale, così come non sono previste variazioni su una partitura già scritta, nell’interpretazione di un ruolo, come nello svolgimento di una funzione in seno alla famiglia.
“L’Origine del Mondo / ritratto di un interno” narra come le dinamiche e gli equilibri di una relazione madre e figlia, come di ogni legame d’affetto, e non solo, possano trasformarsi e perfino capovolgersi; e come il compito di accogliere e proteggere, consolare e curare non appartenga in esclusiva alla figura materna; e infine come le possibilità e le espressioni dell’amore e del perdono, siano, paradossalmente ma non troppo, e da sempre, universali.
INCONTRO CON GLI ARTISTI: DOMANI (venerdì 30 gennaio alle 17.30 – per la rassegna Oltre la Scena/ gli attori raccontano… – l’autrice e regista Lucia Calamaro e le attrici Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno – insieme alla giornalista Roberta Sanna – incontreranno il pubblico alla MeM / Mediateca del Mediterraneo in via Mameli a Cagliari per parlare dello spettacolo e dell’arte della recitazione, delle forme e linguaggi della drammaturgia contemporanea e della dialettica fra teatro e società (e arte e vita). – INGRESSO LIBERO (fino ad esaurimento posti)