Castiadas, rientrata da un breve soggiorno a Roma, Giuseppina, residente nella località Marina di San Pietro, si è trovata davanti a una spiacevole sorpresa. “Ieri sera sono tornata da Roma, mancavo da un paio di giorni. Inaspettatamente vedo che mi manca l’acqua”, racconta a Casteddu Online. Preoccupata, ha subito chiesto chiarimenti ai familiari. “Chiedo ai miei familiari e mio fratello mi risponde che dalla mattina mancava l’acqua”, prosegue. A quel punto, si è recata a verificare i contatori e ha fatto un’amara scoperta: le valvole risultavano tutte chiuse e il suo contatore era stato sigillato. “Guardo verso il mio contattore, ma noto che non c’è più, è sigillato”, spiega. Giuseppina ha quindi contattato il numero verde di Abbanoa per ottenere spiegazioni. Tuttavia, le è stato riferito di rivolgersi al servizio clienti il lunedì successivo. “Chiamo subito il numero verde e chiedo spiegazioni. Mi dicono di chiamare lunedì al servizio clienti Abbanoa. Sono rimasta allibita”, riferisce ancora, sottolineando la frustrazione per quanto accaduto. Secondo quanto dichiarato, nei giorni precedenti aveva pagato una bolletta da 203 euro, seppur in ritardo. “Dopo aver pagato una bolletta, anche se in ritardo, di 203 euro, mi trovo senza avere l’acqua potabile. Questa è Abbanoa. Una totale vergogna”, afferma indignata. La donna denuncia anche la mancanza di preavviso e le difficoltà causate dall’interruzione. “Non solo ci fa pagare bollette esorbitanti, ma in più senza nessun avviso stacca il contatore. Ora mi trovo senza acqua potabile. Meno male che ho la riserva. Non so fino a quanto mi potrà bastare”, aggiunge. Decisa ad andare fino in fondo, conclude: “Domani sicuramente chiederò il motivo per la quale mi hanno staccato il contatore. Non è mai successo. È veramente vergognoso”. Il caso solleva nuovamente interrogativi sulla gestione del servizio idrico e sulle modalità di comunicazione da parte del gestore nei confronti degli utenti.












