Sono arrivate ad una svolta le indagini sulla morte di Andrea Prospero, lo studente di 19 anni trovato senza vita lo scorso 29 gennaio in un appartamento a Perugia. Un 18enne è attualmente agli arresti domiciliari per aver “più volte incitato e incoraggiato” il giovane a togliersi la vita. Grazie ad una chat sulla piattaforma Telegram, gli inquirenti hanno scoperto alcune conversazioni in cui la vittima si sfogava con questo ragazzo circa le sue ansie e le sue paure sui suoi studi universitari. Il 18enne è accusato di istigazione o aiuto al suicidio. Inoltre, nella stanza in cui è stato ritrovato Prospero, sul comodino c’erano alcuni blister di oppiacei, un pc portatile, cinque cellulari e 46 sim-card. Gli inquietanti stanno analizzando anche i 3 cellulari dell’indagato.
Proprio per quanto riguarda i medicinali, è indagato un altro ragazzo. Stamani – ha spiegato il procuratore – è stata eseguita una perquisizione in Campania nei confronti di un giovane che riteniamo essere colui che ha venduto il medicinale. Non risponde dello stesso reato perché lui non era in grado ovviamente di conoscere la ragione per la quale Prospero lo ha utilizzato”.
“Si è trattato di un’indagine molto complessa – ha spiegato il procuratore -. Grazie alla sinergia di tutte le forze in campo è stato possibile ricostruire i rapporti ‘virtuali’ che il giovane intratteneva con il diciottenne arrestato oggi. Da una chat in particolare è emerso che davanti a un momento di titubanza nel compiere il gesto estremo il diciottenne lo aveva invece incoraggiato consigliandogli di assumere i farmaci con il vino”.