Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
In linea con il dato medio delle singole località turistiche monitorate in Italia, la Sardegna registra un calo dei prezzi
del 2,5%, al pari di Emilia Romagna, Liguria e Trentino Alto Adige. Si tratta di un risultato negativo ma la
performance isolana migliora dello 0,7% rispetto allo scorso anno, quando era stato registrato un decremento del 3,2%.
I dati emergono dall’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2016 di Fimaa-Confcommercio effettuato in
collaborazione con Nomisma.
Tra le prime 13 località per prezzi massimi di compravendita di appartamenti top o nuovi si trovano due località sarde:
Porto Cervo e Porto Rotondo, entrambe in Costa Smeralda, rispettivamente all’ottavo e undicesimo posto, Porto
Rotondo, infatti, perde una posizione rispetto allo scorso anno anche se il prezzo medio non scende. Per una casa
vacanza nella la prima località bisogna “sborsare” 9.600 euro al metro quadro, mentre per la seconda “solo” 8.700
euro/mq. Il prezzo medio di un’abitazione turistica in Italia è di 2.229 euro al mq commerciale, ma nelle località
marine si arriva a 2.953 euro/mq.
Quest’anno inoltre la ricerca, in collaborazione con Italy2Invest, si è arricchita di alcuni particolari riguardanti i fattori
di attrazione di alcune località turistiche isolane. Riguardo a quello che viene definito Hard data appeal, cioè l’indice
sintetico che descrive la vivacità e il dinamismo dei territori (monitorando alcuni settori quali: turismo, popolazione,
mercato immobiliare, finanziamenti medi, mercato del lavoro, infrastrutture e servizi), emerge che in Gallura, a Loiri
Porto San Paolo il differenziale rispetto alla media dell’Italia, pari al 42,63%, è del 13,9%, attestandosi sul 48,6%.
Rispetto invece al sentiment generale sulla base di tutti i canali web della ricettività, ristorazione, risorse culturali e
attrazioni del territorio, l’Indice determinato da tutti i post degli utenti – positivi e negativi – sulle strutture del territorio
stesso (Soft data appeal) premia Cabras, nell’Oristanese, con il 90,45% e un differenziale del 4,6% rispetto alla media
italiana del 86,51%
“Quale occasione migliore per investire sul turistico, ottimi prezzi con ottime località turistiche che hanno risentito del
calo dei prezzi dovuto alla crisi in tutto il territorio nazionale- Fatta eccezione per qualche rara realtà, possiamo
trovare delle ottime opportunità di investimento immobiliare turistico – osserva Marco Mainas, vicepresidente
nazionale Fimaa-Confcommercio – Il mercato delle seconde case in Italia, riprende la sua tonicità anche grazie ad
una serie di eventi negativi di altre nazioni che confermano sempre di più la sicurezza e la stabilità del mercato
immobiliare nazionale. Tuttavia le tassazioni sugli immobili, specialmente sulle seconde case, dovrebbero essere
riportate a livelli e costi più accettabili per far sì che il loro costo non sia a svantaggio dell’investitore con una
conseguente diminuzione dei valori degli immobil,i la cui gestione fiscale diventa sempre più pesante. Insomma se
vogliamo puntare al rilancio totale del mercato turistico – aggiunge – occorre un giusto peso fiscale per tutti gli
immobili e lavorare più sui numeri in termini di scambi commerciali alleggerendo la pressione fiscale. Affidarsi sempre
e comunque a degli operatori qualificati e in regola con le abilitazioni è sempre sinonimo di garanzia, sia in termini
estimativi e valutativi, che in termini di attenzione prestata verso il consumatore per i controlli
urbanistico/catastali/ipotecari che obbligatoriamente vengono effettuati dagli agenti immobiliari per garantire la bontà
dell’investimento – conclude Mainas – ed in questo come Fimaa stiamo lavorando sodo anche con le competenti
amministrazioni, per far sì che i nostri associati possano avere sempre più tempi ridotti per poter avere accesso agli atti
amministrativi per la verifica di conformità”