“La conferma è ufficiale: il progetto che devasta le terre agricole del campidano è stato approvato”. Con queste parole, tuona dal sito ufficiale di Unidos, il deputato Mauro Pili. “La commissione nazionale di valutazione ambientale ha dato parere favorevole all’impianto solare termodinamico che si estenderà nelle campagne tra Gonnosfanadiga e Guspini, tra il silenzio assordante della Regione e la spinta delle lobby legate a Renzi e compagni”.
L’impianto, della potenza lorda di 55 MW, proposto dalla “Gonnosfanadiga Limited LTD”, a detta di Pili, sarebbe frutto di un piano spregiudicato, atto a devastare il territorio agricolo del medio campidano a colpi di impianti solari destinati a cancellare centinaia di ettari agricoli. “Quello fatto dal ministro dell’ambiente è un vero e proprio blitz contro comuni, associazioni e soprattutto contro i proprietari di quelle aree – denuncia Pili – allevatori e agricoltori da generazioni, che non solo non hanno mai venduto quei terreni ma sono totalmente contrari a farlo”.
La palla ora passerà direttamente a Palazzo Chigi con il premier Gentiloni che avrà così l’onere e l’onore di concludere la pratica, anche per via del parere contrario espresso dal Ministero dei beni Culturali. “A prescindere da tutto – ha proseguito Pili – la regione deve impugnare, senza se e senza ma, il provvedimento che costituirebbe, se attuato, un precedente devastante per l’autonomia sarda”.
Saranno circa 300 gli ettari impiegati, per diverse tonnellate di acciaio e specchi che andranno a ricoprire buona parte della piana ai piedi del Monte Linas: “L’unica certezza del progetto presentato dalla soc. Gonnosfanadiga ltd, è l’impatto che avranno le strutture, comportando, di fatto, la desertificazione dei suoli e la loro definitiva sottrazione agli usi agricoli, l’utilizzo abnorme di acqua per far funzionare l’impianto e il possibile cambiamento del microclima – ha concluso il deputato sardo – tutto questo deve essere fermato con le buone o le cattive maniere”.












