Nei piani visibili da tutti gli stalli sono vuoti. In quello sotterraneo, raggiungibile facendo due rampe di scale, il silos della vergogna di via Caprera a Cagliari sembra proprio essere in piena attività. Auto parcheggiate, spuntano anche delle moto e qualche gola profonda confida che gli stalli si svuotino quasi ad orari regolari, soprattutto la mattina: “Tra le 13 e le 14, un classico orario di ufficio”. Mentre in viale Trieste il Comune ha tagliato una grossa fetta di parcheggi, ottanta, e pochi ne resteranno in superficie, e col Corso Vittorio pedonale per due terzi, dopo gli articoli di denuncia di Casteddu Online che avevano portato alla “liberazione” da tutte le auto il multipiano, siamo punto e a capo. C’è un video, realizzato da un cittadino, dove viene ben documentata la situazione nelle profondità della struttura, ritornata tra le mani della Regione dopo che il Comune si è rifiutato di tenerlo a causa soprattutto della spartizione degli stalli. Sparpagliate in quella che dovrebbe essere la parte destinata ai residenti delle palazzine che affacciano sul multipiano ma che, stando a quanto trapela, non ne usufruiscono, ci sono varie macchine e anche moto, queste ultime parcheggiate fuori dagli stalli, come se dovessero restare lì non per molte ore. A ottobre, quando era scoppiato lo scandalo, dai vertici della Coopservice, realtà che cura la guardiania del multipiano, avevano spiegato che “i nostri lavoratori non possono girare per mezza città per trovare un parcheggio”. Il giorno dopo la musica era cambiata, con la Regione che, tramite gli uffici degli Enti Locali, aveva spedito una lettera-diffida a continuare ad utilizzare il parcheggio. E diventa difficile pensare che il guardiano di turno alla sbarra faccia passare qualunque auto. Per scendere anche sottoterra bisogna farsi riconoscere, e i volti degli automobilisti sarebbero noti, lavorando in uffici e posti vicinissimi al gigante, malandato, di cemento.
Ora, però, sembra proprio di essere tornati al solito tran tran. Tra chi ha ricevuto il filmato c’è Adolfo Costa, presidente del comitato dei residenti di Stampace, una delle realtà autorizzate a incontrare e parlare con sindaco e prefetto: “I parcheggi sono sottratti alla collettività, nel mentre i furbetti utilizzano il parcheggio ecomostro di via Caprera. Il comitato di quartiere chiama in causa chi deve effettuare i controlli e chi omette di controllare chi controlla”, afferma Costa. “Ricordo che, per quanto ci è stato sempre detto, lì ci sono problemi legati all’agibilità e ai collaudi antincendio”. Costa annuncia l’intenzione “di fare un esposto, su questo caso dovrà intervenire la Procura e intendo anche chiedere a dei consiglieri regionali di fare delle interrogazioni. Nel mezzo ci siamo noi cittadini, residenti e no, che agogniamo per uno straccio di parcheggio. Vergogna, vergogna e ancora vergogna”.









