Un incontro fugace, ma capace di lasciare un’impronta profonda. È quello raccontato da Fiorella Sanna, fotografa cagliaritana, autrice di un post condiviso sui social, accompagnato da uno scatto e un episodio che sembrano usciti da un romanzo. “Cortesemente, potrebbe dirmi l’ora? Il mio orologio ha deciso di fermarsi”. Così, con tono gentile, le si rivolge un uomo elegante, vestito di scuro, borsa in mano e profumo discreto di bergamotto. “Sembrava arrivato con la macchina del tempo”, scrive Sanna. “Con quell’eco di acqua di colonia d’altri tempi”. La risposta: “Le 18:30”. Una smorfia appena accennata sul volto dell’uomo, come chi realizza di avere fretta, poi un sorriso, il gesto antico del cappello sollevato in segno di ringraziamento e il passo che riprende lento lungo il marciapiede. “Resto a guardarlo sparire”, racconta ancora la fotografa. “Finché un monopattino di Deliveroo non manca poco mi travolga, riportandomi bruscamente alla realtà”. Un frammento di quotidianità che diventa poesia: il contrasto tra il fascino di un uomo d’altri tempi e la frenesia moderna che corre sulle strade di Cagliari.











