Sono una trentina le persone che trascorrono la notte tra le aiuole e i parcheggi del Banco di Sardegna in viale Bonaria. Dal calar della sera alle ore 10 del mattino seguente c’è chi, in questo angolo di città, dorme su giacigli di cartone, tra buste di plastica e coperte sporche.
Una situazione che va avanti da almeno due settimane e che vede, come costretti da chissà quale situazione, soprattutto uomini di varie nazionalità dormire su delle brande posizionate all’aperto, accanto ai pilastri che sorreggono i palazzoni di viale Bonaria.
L’occhio delle telecamere di sicurezza filma i movimenti di questi individui che non se la passano mica bene.
EMERGENZA SANITARIA? Ne consegue una situazione igienica da non trascurare: per terra, accanto ai “letti” anche a due piazze, rimasugli di cibo ed escrementi. E mentre i dormienti si allontanano durante la giornata, letti e giacigli restano dove sono stati posizionati mentre gli operatori ecologici intervengono solo dove possono.
L’INTERVISTA. “Sono scappato via dal Senegal, dalla povertà e vado in cerca di fortuna” racconta A.S., 39 anni, tra i ragazzi che stamattina si sono risvegliati davanti ai passanti.
PARADOSSI. C’è chi osserva allibito, chi oramai non fa più caso a questa situazione. A parte gli odori nauseabondi “, sotto l’edificio del Banco di Sardegn potrebbe crescere ulteriormente l’affluenza dei senzatetto. Da dove arrivano esattamente tutti questi giovani? Come mai hanno fatto questa scelta? Ne riparleremo.










