Oliver zampetta tranquillo sopra uno dei tavoli del primo Cat Cafè di Cagliari, in via San Giovanni a Villanova. Trecentosessantacinque giorni fa il taglio del nastro – qui l’articolo di Cagliari Online – del locale in “stile giapponese”, con i felini che, tranquillamente, scorrazzano tra i tavoli e vivono 24 ore su 24 all’interno del bar. Un anno dopo, tempo di primi bilanci per la 26enne cagliaritana Cristina Ritano. Diploma all’Alberghiero, poi i denari recuperati per aprire un’attività commerciale davvero particolare: “È stato un anno bellissimo, ho conosciuto tante persone e ascoltato tante storie legate ai gatti”. Ma i primi tempi, soprattutto, non sono stati certamente facili: “È stato difficile far capire alla gente cosa è questo posto, in tanti non capivano perché in un bar possano esserci gatti. Qualcuno, come li ha visti, se n’è subito andato via. Pensavano fossero qui come attrazione o come circo, invece no. Questa è casa loro, non sono dei peluches ma, anzi, vanno rispettati”.
Insieme alla Ritano lavora un’altra ragazza. Un mini business in un rione, Villanova, dove una parte dei commercianti e dei residenti “maledicono” i pochi parcheggi e la Ztl: “È un quartiere bellissimo da scoprire anche a piedi”, sottolinea la Ritano. Che, da “imprenditrice-gattara”, rimarca anche un appello al buon senso e alla tutela degli animali: “La cattiveria umana non ha limite, spero nel buon cuore delle persone. Perché maltrattare gli animali? Possono dare un amore incredibile”.









