Esplode la rabbia dei lavoratori esterni “dell’Università, degli ospedali, della Regione, del Comune, dell’Argea, di Laore”. Sono circa seicento, e su tutti pende la spada di Damocle di un nuovo contratto, da parte “delle due nuove imprese che si sono aggiudicate l’appalto”, giudicato “peggiorativo”. Il settore è quello del Multiservizi: si tratta di impiegati nelle sedi dell’amministrazione di tutta la Sardegna. Il rischio della sforbiciata per quanto riguarda i compensi, per loro, è un deja-vu. “Già due anni fa abbiamo subìto un taglio”, denunciano i lavoratori, che sono andati a protestare sin sotto e finestre della Regione in viale Trento a Cagliari, per chiedere un incontro con i piani alti degli uffici degli Enti Locali. “La Regione ha bandito una gara dove la retribuzione è quella dei Multiservizi”, spiega Monica Porcedda della Fisascat Cisl. “Sette euro lordi l’ora, ma la nuova ditta che ha vinto vuole applicare il contratto di servizi fiduciari che è di cinque euro l’ora. Il taglio della retribuzione sarebbe di 400 euro al mese e la quattordicesima. Questi lavoratori prendevano già meno del reddito di cittadinanza, la Regione deve fare in modo che venga applicato il contratto del Multiservizi. Già prendono 700 euro mensili con l’altro appalto, il problema è che la giustizia è molto lenta e non riusciamo ad arrivare alla sentenza che consenta che per loro, venga riapplicato il Multiservizi”.
Nella Milazzo della Filcams Cgil rincara la dose: “È una vergogna, protestiamo e rivendichiamo da quattro anni che ai lavoratori venga riconosciuto il loro giusto valore, quindi il rispetto e l’applicazione di un contratto collettivo nazionale che riconosca quella retribuzione di cui hanno bisogno”. E i lavoratori e lavoratrici dei portierati hanno fatto raccontato le loro difficoltà a Casteddu Online: è possibile leggere le loro interviste nel corso delle prossime ore sul nostro sito www.castedduonline.it










