“Da tre anni, è chiusa al pubblico la Biblioteca della Camera di Commercio di Cagliari. Sono stati rimossi anche i tavoli e le sedie di una istituzione culturale che ha accolto dalla seconda metà dell’Ottocento studiosi che hanno raccontato la storia della città e della Sardegna. Soprattutto quella economica”. Sono le parole di denuncia di Enrico Marras presidente del Comitato Civico Rumore no grazie.
La Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre 20 mila libri, di circa mille periodici e di un Fondo antico con edizioni che vanno dal ‘500 al ‘700. “Oggi questo patrimonio culturale è reso inaccessibile con grave danno per la città e per quanti anche non vivendo in città vi avevano libero accesso – prosegue – Nessuna voce si è alzata a denunciare questo fatto gravissimo, salvo quella del consigliere comunale Pino Calledda con una interrogazione volta a scuotere dall’apatia culturale il Sindaco e la sua Giunta. La risposta ricevuta è stata veramente esemplare: il Comune non ha alcuna competenza in merito. Cosa risaputa e ovvia.”
“Ma se il Comune non ha alcuna competenza formale ha un enorme interesse culturale che deve far valere, – afferma Marras -se necessario anche elevando forte la voce sempre flebile in fatti così rilevanti. Non possiamo per un solo attimo immaginare che, se per ipotesi seppur remota venisse chiusa al pubblico la Biblioteca Universitaria, la colta risposta del Comune potrebbe essere “non abbiamo competenza”.
Come è stato ricordato anche nell’interrogazione, la chiusura della Biblioteca della Camera di Commercio rappresenta un grave vulnus per ricercatori, studiosi e comuni cittadini che la frequentavano anche per semplice spirito di curiosità o amore per la lettura.
“C’è da augurarsi un sussulto di dignità istituzionale e culturale di quanti reggono le sorti della Camera di Commercio, a partire dal suo Presidente, del Comune di Cagliari, della Città metropolitana e della Regione. Non può esistere nessun valido motivo che possa giustificare la chiusura di anni di un importante ed unico centro di cultura, unico soprattutto per la storia delle imprese, come la Biblioteca della Camera di Commercio” conclude.











