Le ecografie a Cagliari, negli studi privati? Si possono fare o con l’impegnativa del medico di famiglia, adattandosi alle agende dei centri, che sono quasi tutte strapiene, oppure si può aprire il portafoglio ed essere segnati come pazienti privati. Cioè, anzichè il semplice ticket da 34 euro, bisogna pagarne 50 e, in alcuni casi, più di ottanta. Da un lato c’è la convenzione, dall’altro la prestazione totalmente esente da bonus. Un business, in altre parole, che si scopre molto facilmente: basta telefonare. Abbiamo verificato quattro studi radiologici. Tre danno la possibilità di fare l’ecografia in convenzione, uno invece no. Ma, in tutti i casi, la musica non cambia: vuoi sapere se il ginocchio sinistro è veramente fratturato o ha altri problemi? Senza pagare un capitale, devi attendere. Pagando, gli spazi compaiono magicamente. Al primo tentativo l’attesa è di una decina di minuti: musichetta registrata, poi un messaggio rapidissimo di un operatore, “Sono Andrea, resti qualche minuto in attesa”, e di nuovo musica. La domanda è semplice e diretta: “Ho una sospetta frattura al ginocchio sinistro, quando c’è spazio per l’ecografia? O per la radiografia?”. Risposta: “Stiamo prenotando a luglio per questo esame, verso la metà del mese”. Troppo, soprattutto se c’è anche il dolore. “Non ho diffiocltà di pagamento, si tratta del ginocchio. La diagnosi è sospetta frattura, devo fare questa ecografia”. E parte subito la ricerca: “Se vuole mi si è liberato uno spazio, alle 12:15, il diciassette giugno”. Il prezzo? “Cinquanta euro”. Cioè oltre sedici euro di differenza rispetto al semplice ticket.
Altro tentativo, altro centro medico: “Sospetta frattura, tra quanto posso fare una ecografia?”. La risposta: “La frattura si vede con la radiografia”, ma chi risponde “82 euro e si potrebbe fare martedì mattina, alle 11:20. Non siamo convenzionati”, ecco perchè l’attesa non è eterna. “Non abbiamo date più vicine, facciamo solo visite a pagamento. Lo studio non è accreditato e non è convenzionato”, prosegue la donna. Grazie, arrivederci. Si ritorna negli studi convenzionati: “Ecografia al ginocchio sinistro con l’impegnativa del medico? Divento cattiva, non le posso dare buone notizie perchè siamo già, come periodo, a metà luglio”, rispondono. “Ma sono disposto a pagare”. E invece “non è neanche un discorso simile, ma solo legato alle tempistiche. Abbiamo abbastanza lavoro, non possiamo mettere niente di extra, privatamente costano 50 le muscolo-tendine. Ma se c’è posto lo do a prescindere, le radiografie in giornata senza prenotazione, o dalel 8 alle 10:30 o dalle 17 alle 18”. E se lunedì dovesse miracolosamente liberarsi un posto? “In mattinata dovrò chiamare i pazienti per le conferme degli appuntamenti, posso metterla in lista d’attesa”. Come prevedibile. E l’addetta alle prenotazioni lo dice con la massima tranquillità: “Con impegnativa o in privato, se ci sono posti li diamo, il nostro interesse è lavorare e riempire l’agenda”. E le tasche: a volte con 34 euro, altre con cinquanta. Quarto tentativo, sempre a Cagliari: per una radiografia, stavolta, le differenze di attesa tra convenzione e privato sono abbastanza ampi: “In convenzione il venti giugno”, cioè tra dieci giorni, “in privato lunedì. E per l’ecografia andiamo a luglio, verso metà mese. In privato 50 euro l’ecografia e trenta la radiografia, e c’è posto prima: lunedì per al radiografia e giovedì per ecografia e radiografia”. Ottanta euro anzichè quarantasei. Come mai questa discrepanza? “Quale? Non è molta. Il massimo del ticket è di 46,15, preso singolarmente in privato è 50. La radiografia in convenzione venti euro, in privato trenta”.










