Cagliari, giù il gazebo del Lyricon, Fdi: “Zedda fa la guerra alla città”

Opposizione all’attacco dopo la protesta del titolare del locale di San Benedetto. L’assessora Cilloccu: “Era illegittimo dal 2016. Abbiamo aspettato anche troppo. Tenerlo ancora in piedi sarebbe stato ingiusto nei confronti degli altri che hanno buttato giù i gazebo subito”


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“Ecco l’ennesima prova dell’inadeguatezza di questa maggioranza per la gestione della cosa pubblica”, così Pierluigi Mannino, consigliere comunale Fdi, commenta la notizia del gazebo del Lyricon demolito su ordine dell’amministrazione comunale che ha negato la proroga al titolare del noto bar di via Costa a San Benedetto. Gesto che, a detta del titolare, avrebbe causato anche il licenziamento di 4 camerieri.

“Una maggioranza incapace di una visione d’insieme che valuti effetti è conseguenze della propria azione. Hanno deciso di fare la guerra alla città, sventrandola, creando cesure e pedonalizzando senza criterio”, aggiunge Mannino, “i risultati sono alla luce del sole: Chiudono le attività, si perdono posti di lavoro e, facendo il paio con altri interventi, si allontanano le persone dal centro cittadino. Sarei curioso di vedere l’evoluzione del pil cittadino, al netto della voce pubblica amministrazione, dall’avvento di Zedda ad oggi. Secondo me”, conclude, “non sono rose e fiori”.

La giunta difende la decisione. “Gli abbiamo negato l’autorizzazione all’occupazione della sede stradale in virtù del regolamento del 2016 che si è adeguato al codice stradale e vieta i gazebo sulla carreggiata”. Spiega Marzia Cilloccu assessora alle Attività produttive, “tanti altre attività in città si sono adeguate immediatamente. Il titolare ha fatto suo e ha fatto ricorso al Tar. La sentenza, (a lui sfavorevole) è arrivata il 25 luglio scorso. Gli abbiamo comunque dato un’altra proroga fino sino alla fine agosto. E in questi giorni ci ha mandato un’altra richiesta di proroga che abbiamo però rigettato: era troppo. L’abbiamo fatto”, conclude, anche per rispetto nei confronti delle altre attività come il Caffè Genovese o i bar di piazza Yenne che hanno smontato i gazebo quasi immediatamente”.


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