Quando Pepe Herrera esplose un esterno destro forte e preciso, cinque-sei metri fuori area, sulla destra di Ferron, Carlo Mazzone entrò definitivamente nel cuore dei tifosi rossoblù. L’allenatore romano era subentrato a Giacomini e aveva fatto il suo debutto sulla panchina del Cagliari pareggiando in casa con l’Inter appena sette giorni prima. Un risultato non certo facile considerato il crollo di una squadra che aveva il morale sotto i tacchi dopo aver rimediato a Verona la quinta sconfitta consecutiva. A Bergamo giunse il primo successo proprio in virtù di quel gol segnato nella prima parte di gara dal meno dotato dei tre uruguaiani (gli altri erano Francescoli e Fonseca) giunti dopo i mondiali del ‘90. E fu l’inizio di un percorso che quell’anno avrebbe regalato una tranquilla salvezza e l’anno successivo una miracolosa qualificazione alla Coppa Uefa. Sembra incredibile a dirsi, ma il Cagliari quel 27 ottobre del 1991 infranse un tabù che durava da 22 anni e che si sarebbe riproposto per altri 26, sino ai giorni nostri. In poche parole è stato l’unico successo ottenuto dai rossoblù sul campo dell’Atalanta in mezzo secolo. Per risalire ai due precedenti bisogna scomodare Riva che firmò due vittorie, la seconda in compartecipazione con Boninsegna. Anche stavolta si parte con i favori del pronostico tutti per i bergamaschi, non solo per il fattore campo, ma anche per la differenza di valori palesati da un anno in qua (l’anno scorso la squadra affidata a Gasperini arrivò quarta, ora è sesta). Lopez deve ritrovare il filo di un gioco che esaltante non è mai stato, ma che all’inizio del suo percorso aveva prodotto molti punti. Il Cagliari deve dimostrare che la dieta delle ultime cinque partite (sei se aggiungiamo la figuraccia di coppa) non è dipesa da problemi strutturali nell’impostazione del gioco. Nel caso, vista la difficoltà palesata nelle ultime gare ad arrivare alla conclusione, si attende che apporti i giusti correttivi. Mancherà Joao Pedro, per la cui squalifica la società si spera prenda opportuni provvedimenti disciplinari nei confronti del giocatore, mentre torna in campo Cigarini dopo una squalifica. Lui e Padoin da ex di lungo corso, avranno sicuramente un motivo in più per ben figurare. Bastasse quello… Il tecnico, scottato dalla ultime brutte figure, dovrebbe riproporre Faragò-Barella come tandem di destra, la qualcosa comporterebbe la presenza di Romagna in copertura sulla fascia destra e l’esclusione di Van Der Wiel che se non è più l’oggetto misterioso di inizio stagione, resta comunque il cugino di terzo grado del giocatore che tanti trofei ha vinto in carriera. La quota salvezza per i rossoblù non è più al sicuro come qualche settimana fa, quindi.












