Rosette, manine o insemolati poco cambia. Il pane è tra i tanti prodotti che hanno subìto un aumento dei costi anche a Cagliari. Un chilo arriva a costare anche quattro euro in qualche market, e non si tratta di pane precongelato ma fresco, arrivato sugli scaffali poco dopo l’alba. E i rincari, nel capoluogo sardo, si notano praticamente ovunque. Un esempio di un prodotto non fresco ma confezionato? Il tonno: tre scatolette proposte in offerta a 2,39 euro, duecentoquaranta grammi ovviamente da sgocciolare. E la parola “offerta” piazzata accanto a un prezzo superiore ai due euro aiuta a capire il peso degli aumenti. Le verifiche sono state fatte in negozietti si frutta e verdura e supermercati del centro, cioè attività produttive frequentate ogni giorno, non solo nei weekend.
E gli asparagi? C’è anche chi li vende a venticinque euro al chilo e giura di non aver ritoccato più di tanto il prezzo. E, probabilmente per colpa dell’aumento della bolletta della luce, anche i surgelati hanno raggiunto prezzi non per tutte le tasche: per portarsi a casa due cordon bleu bisogna scucire anche un euro e settanta e un chilo di minestrone, sempre surgelato, forse si può trovare a meno di un euro nei discount, non certo nei market delle principali catene sarde e nazionali.











