A occuparsene sarà una società incaricata, molto probabilmente Leonardo Spa, che opererà con unità navali e un robot subacqueo Rov. Se il missile non potrà essere rimosso in sicurezza, si procederà a una detonazione controllata sul fondo del mare. L’area marina interessata dalla bonifica, secondo quanto stabilito dall’Ordinanza 33/2025 dell’Ufficio Marittimo di Arbatax, resterà interdetta alla navigazione in un quadrato di circa 20 chilometri. Le barche da pesca dovranno concordare gli spostamenti via radio, mentre i bagnanti potranno comunque accedere alle spiagge vicine. L’ordigno disperso è solo uno dei due persi durante le esercitazioni, ma è l’unico che non è stato ancora recuperato. Un incidente definito “fisiologico” dalla Difesa, ma che riaccende l’attenzione sul delicato equilibrio tra attività militari e sicurezza ambientale nelle coste sarde.











