«L’empasse sul trasferimento dei fondi della legge regionale 1/2023 (art. 5 co 14) è la dimostrazione – dichiarano Alessandra Zedda (già assessore e consigliere regionale per tre legislature e attualmente consigliere comunale di Cagliari) e Alessandro Sorgia (consigliere regionale in carica e firmatario di una specifica interrogazione in merito) – che la Giunta Todde non ha ancora capito che sulla sanità occorrono decisioni forti, coraggiose ed efficaci». «Un di queste – prosegue Alessandra Zedda – è certamente legata alla necessità di intervenire con la massima urgenza per le manutenzioni ordinarie e straordinarie degli ospedali cittadini e in particolare del Brotzu che a oggi, viste le proposte di commissariamento e accorpamento che circolano su whatsapp, è considerato solo per logiche di spartizione e giochi di potere alle spalle dei malati, dei medici e degli operatori sanitari che attendono ancora una retribuzione equa e partiaria rispetto ai colleghi delle altre ASL per il mancato trasferimento dei fondi di cui alla legge finanziaria regionale del 2023. Si è urlato al cambiamento, alla riduzione delle liste d’attesa, alla risoluzione delle priorità sanitaria ma a oggi solo proclami».
«Altro che bomber e fuoriclasse – sostiene Alessandro Sorgia – il “rombo di tuono della sanità” così come si era autodefinito il giorno della sua nomina l’Assessore della Sanità Bartolazzi paragonandosi in maniera irriverente al grande Gigi Riva. Qui ci troviamo invece di fronte, più che altro, a chi la porta non la vede mai e ci fa ricordare un certo Waldemar Victorino (detto “el Piscador”) passato alla stoira del Cagliari Calcio come uno degli attaccanti più deludenti che si sia mai ricordato». «Ad avvalorare questa tesi – conclude il consigliere regionale di opposizione – pongo in evidenza che al momento non esistono risposte concrete ai pazienti, agli operatori della sanità e al fatto che essi stessi siano ridotti al lumicino e che abbiano un carico di lavoro esagerato e talvolta anche retribuito in maniera disomogena in base all’azienda sanitaria per cui prestano servizio ed è proprio su questo tema che ho depositato un’interrogazione ad hoc. A tutto ciò aggiungasi come non vi sia alcuna visione globale della sanità sarda; senza opportuna strategia politica e senza alcuna volontà di collaborare con i vari portatori di interesse per addivenire, senza indugio, alla riorganizzazione della medicina territoriale e non sicuramente come dice il nostro fuoriclasse dell’accorpamento del Brotzu al Policnico»












