Blitz dei Nas a Cagliari, trenta indagati e un otorino arrestato

Il professionista avrebbe favorito quattro aziende per le protesi in cambio di tangenti.


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Maxi operazione dei Nas di Cagliari, che hanno fatto scattare le manette per un otorino e il dipendente di una ditta di costruzione di apparecchi acustici. Due divieti di dimora sono invece stati notificati dai carabinieri nel corso del blitz “Udito” a un medico e un’infermiera. 

Le accuse sono di associazione a delinquere, falso ideologico, truffa aggravata, corruzione e abuso d’ufficio. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, l’otorino, in cambio di tangenti, favoriva quattro aziende nella fornitura di protesi acustiche dispensate dal servizio sanitario nazionale. Indagate altre trenta persone, sequestri beni immobili e conti correnti bancari intestati agli arrestati “per equivalente” per 650 mila euro.

E’ Giuseppe Lo Nardo l’otorinolaringoiatra dell’Asl 8 di Cagliari, in servizio nel Poliambulatorio di viale Trieste, il medico finito agli arresti domiciliari con le pesanti accuse di associazione per delinquere, truffa aggravata, falso ideologico e abuso d’ufficio. Lo Nardo gestisce uno studio privato in via San Lucifero ed è segretario regionale del sindacato Sapmi oltre che presidente della cooperativa Med.Net, onlus che riunisce le strutture sanitarie ambulatoriali accreditate dal sistema sanitario regionale. Secondo gli inquirenti lo specialista avrebbe avvantaggiato il suo studio privato, convenzionato con la Asl e avrebbe preteso tangenti da ditte private che forniscono protesi acustiche.

fondamentali nel corso delle indagini le intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno permesso ai carabinieri di ricostruire la presunta attività illecita del professionista, ma anche della sua sostituta e di un’infermiera che lavorava nel Poliambulatorio della Asl: ai pazienti venivano prescritti esami strumentali che a volte non avevano correlazione con la diagnosi ma che bisognava eseguire nello studio privato di Lo Nardo, convenzionato con la Asl. E’ anche venuta a galla la richiesta di rimborso all’Azienda sanitaria per alcuni esami prescritti ma che poi non sono stati effettuati. 


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