Bari Sardo “museo a cielo aperto”: le vie del paese dialogano con la comunità attraverso l’arte

Otto artisti della scena sarda, nazionale e internazionale hanno avuto modo di vivere per una settimana il paese ogliastrino di Bari Sardo per interpretare sui muri del centro abitato il tema scelto dall’amministrazione comunale per la manifestazione: “rispetto”


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Si è concluso nel fine settimana l’evento “Tra il muro e il mare”, progetto di arte pubblica organizzato da Home Network, rete di artisti di Urban Center, realizzato con il contributo dell’Unione dei Comuni d’Ogliastra e del Comune di Bari Sardo. Otto artisti della scena sarda, nazionale e internazionale: Bastardilla, Crisa, Paola Corrias, Ericailcane, Daniele Gregorini, Marcello Marinelli, Marco Rea, Skan hanno avuto modo di vivere per una settimana il paese ogliastrino di Bari Sardo per interpretare sui muri del centro abitato il tema scelto dall’amministrazione comunale per la manifestazione: “rispetto”.

“L’obiettivo – ha dichiarato l’amministrazione comunale – è quello di trasformare le vie del centro di Bari Sardo in un museo a cielo aperto, all’interno di un percorso che conduce ai monumenti più visitati del paese, la Chiesa di San Leonardo, di Santa Cecilia e della Beata Vergine del Monserrato”.

Tra le vie del paese gli artisti hanno quindi interpretato il concetto di rispetto su otto diversi muri, concessi dalla collettività per la collettività, allo scopo di affidare anche alle strade il compito di raccontare e dialogare, attraverso l’arte.

“Siamo soddisfatti dell’esito della manifestazione” dichiara Daniele Gregorini, direttore artistico di Home Network, che prosegue: “aspetto positivo è il fatto che la comunità ogliastrina ha piacere nel vivere stimoli culturali, soprattutto nell’arte contemporanea: si tratta di lavori che rappresentano concetti in realtà abbastanza aperti all’interpretazione, per i quali la gente si indaga, cerca di capire cosa sta vedendo; sono tutti meccanismi che portano le persone ad avere uno spirito critico maggiore verso la realtà”.
Le reazioni sono state contrastanti ma la maggior parte delle persone ha apprezzato il progetto: “abbiamo cercato di portare a Bari Sardo diversi livelli di linguaggio artistico – aggiunge sempre Gregorini – proveniente da diverse aree geografiche dal mondo: c’erano 5 sardi poi c’era un artista veneto, uno romano e una colombiana, il tutto per cercare di arrivare a un linguaggio artistico che fosse il più arricchente e onnicomprensivo possibile; il risultato è infatti un percorso eterogeneo legato al tema del rispetto ma che racchiude differenti e variegate interpretazioni”.
La declinazione del concetto protagonista di “Tra il muro e il mare” si è espressa toccando vari argomenti: il dissenso verso l’oppressione, le tradizioni che pongono le basi della nostra società, l’importanza di un abbraccio o della lotta contro la violenza di genere.
Tra gli artisti anche Marcello Marinelli, che con la sua opera surreale elabora il tema del rispetto attraverso la rappresentazione di “una natura morta di pipe”, dichiara. “Le pipe possono essere un riferimento a una figura di una certa maturità, alla saggezza, agli anziani custodi della nostra cultura – prosegue Marinelli – l’opera trasmetterà quello che gli stessi anziani raffigurati nell’opera vorranno raccontarti; il muro è un invito a guardare alle esperienze e alla cultura che arriva dal passato con profondo rispetto”.


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