“Bar e ristoranti chiusi, Cagliari morta dalle 18: chi viene nelle vie del centro?” (VIDEO)

È l’effetto domino. Molte caffetterie e locali abbassano le serrande alle diciotto e le strade si svuotano. I negozianti di abbigliamento disperati: “Non sta andando tutto bene, dobbiamo urlarlo: la città è spenta”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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L’effetto è riuscito: niente assembramenti e socializzazioni all’aperto e nei luoghi chiusi dalle diciotto in poi. Ma il prezzo da pagare per il nuovo Dpcm del Governo con la chiusura alle 18 di bar e ristoranti, per i negozianti di Cagliari, è molto salato. Ieri sera, causa anche pioggia, vie deserte. E oggi, probabilmente, ci sarà il bis anche senza bisogno di preoccuparsi di avere ombrelli. Nessuno, o quasi, punta su asporto o domicilio. Due opzioni che, comunque, non cambiano di una virgola la situazione: senza i locali food aperti, pochi sono invogliato a mettere il naso fuori di casa. Arianna Atzeni, 39 anni, da tre lustri dirige un outlet in via Manno. Ieri sera ha pubblicato, su Facebook, le foto di una strada totalmente vuota, ed erano le diciannove.

“Le vie dello shopping, con una chiusura alle 18 di bar e ristoranti, stanno vivendo problemi. Le persone non vengono in centro, abbiamo bisogno di un aiuto anche noi. La città è spenta, noi possiamo illuminarla”, afferma la Atzeni, “non è una questione di pioggia, per ieri, c’è anche tanta paura”. Il calo degli affari? “C’è e bisogna urlarlo, non bisogna dire che sta andando tutto come nei giorni scorsi o che sta andando tutto bene. I bar e ristoranti portano gente, la città è spenta”, rimarca la commerciante, “io resisterò, come ho fatto la prima volta”, cioè nel lockdown di marzo. “Domani protesterò anche io in piazza, ma dobbiamo essere tutti uniti”. E, se è vero come è vero che le nuove regole del Governo servono, almeno nelle previsioni, per far abbassare la curva dei contagi di Coronavirus, la Atzeni è netta: “Bisogna fare come a maggio, quando abbiamo riaperto: siamo rimasti tranquilli, abbiamo tenuto le distanze, i clienti sono entrati un tot alla volta. Dobbiamo fare così, non farci chiudere e lasciarci abbandonati”.