“Bar chiuso a Cagliari per colpa del Covid, non mi sono arreso e ne ho aperto un altro”

Ha vissuto tutti i danni legati al virus Tomaso Deiana, 48 anni: “Bollette e affitti pagati senza l’aiuto dello Stato, ero con l’acqua alla gola. Dopo l’addio alla caffetteria in piazza Gramsci sono tornato in pista in via Sonnino” .


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Ha vissuto tutti i danni dell’emergenza Covid Tomaso Deiana, 48 anni, barista II Cagliari. Il suo love in piazza Gramsci l’ha infatti dovuto lasciare dopo dodici lunghi anni. Gli incassi? Quasi spariti, al contrario degli affitti e delle bollette, che ha sempre dovuto pagare puntualmente: “Ho chiuso dopo 12 anni un bar in piazza Gramsci, lo Stato non mi è venuto incontro per gli affitti e le bollette”. Ma ora, dopo aver versato mensilità su mensilità, sorride: “Ho versato un mese di affitto per un nuovo bar in via Sonnino, ho appena iniziato e spero che la crisi passi e che possa tornare a lavorare come prima, anche con i tavolini e non solo con l’affitto. Continuo a puntare sul cibo perchè faccio questo lavoro da quando avevo 14 anni, spero che ritorni prima o poi il lavoro di una volta”. 

Deiana è sicuro: “Sì, la gente è disposta a uscire di casa per mangiare, ritorneremo come prima. Per ora ho una dipendente, buste paga da garantire con tutte le spese. Per un anno sono stato con l’acqua alla gola, ora voglio tornare ad alti livelli”.


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