A tappe forzate verso il nuovo grande punto vendita di prodotti tecnici per la casa a basso costo. Ecco la prima fotosimulazione. Il progetto attende soltanto il via libera della Regione. L’azienda ha fornito qualche giorno fa le ultime integrazioni (prevista una vasca di accumulo per la acque piovane) La vecchia struttura tornerà al proprietario. Previsto per settembre il via ai lavori
L’intervento proposto prevede la demolizione delle strutture della ex Gecopre, già destinate alla produzione di manufatti prefabbricati in calcestruzzo e abbandonate dal 2014, per l’insediamento di un centro commerciale. L’edificio, adibito a punto vendita al coperto, è costituito da un volume rettangolare (realizzato con elementi prefabbricati) di dimensioni di circa 69 x 116 metri, con una superficie coperta complessiva di circa 11 mila mq e altezza sarà di quasi 11 metri.
All’esterno troverà spazio un’area per la vendita di merci ingombranti (con la formula drive in, con gli acquisti fatti direttamente a bordo del proprio mezzo) su una superficie di 4 mila 500 mq. Previsto anche un edificio da destinare a locale di ristoro, con superficie coperta pari a 252 mq dotato di area verde e parcheggi pertinenziali.
Verrà risistemata la viabilità di accesso all’area di smistamento tra le diverse zone per la sosta, progettata per smistare il traffico verso l’area residenziale limitrofa con l’obiettivo di alleviare i disagi attuali legati alla difficile accessibilità. Le aree a verde prevedono una sistemazione a prato, con piantumazione di specie a ridotto fabbisogno idrico e altre specie autoctone per garantire l’ombra nei parcheggi. Venti mesi il tempo necessario alla realizzazione dell’opera.
Questo accordo pubblico-privato donerà opere pubbliche per un importo totale di 2 milioni e 300 mila euro, i cui benefici avranno ricadute su parti importanti di Assemini.
Ma chi spera in nuove assunzioni rimarrà deluso. Nei documenti si legge che “trattandosi sostanzialmente di un trasferimento di attività non si attendono significative ricadute occupazionali dirette, non prevedendo il proponente di dover ricorrere a nuove assunzioni. Rimangono”, aggiunge, “impatti positivi sul contesto di riferimento derivati dal possibile vantaggio che le attività commerciali limitrofe possono trarre dalla presenza di un forte attrattore”.