Gonnosfanadiga, un fine settimana all’insegna della trasgressione e il sindaco Andrea Floris non ci sta: “Parco pieno, assembramenti in ogni dove, dispregio di tutte le regole di sicurezza, mi portano a prendere decisioni drastiche in nome della salute della nostra collettività”.
Non sono solo i ragazzi, come sottolinea Floris, ma il mancato rispetto delle norme riguarda tutti: “Sono pronto ad incontrare tutti i giovani che me ne faranno richiesta per chiarire di persona che non sono loro il bersaglio, ma solo chi non rispetta le regole”.
Sono esattamente 31 i casi di positività accertati a Gonnosfanadiga,” che per un paese come il nostro sono numeri importanti”.
Necessarie, quindi, nuove restrizioni e un invito rivolto ai cittadini “a meditare”. Nuova ordinanza, quindi, con la quale verranno chiuse, dopo le ore 18,00 e fino alle 22,00 ora in cui entra in vigore il coprifuoco, tutte le piazze, la scalinata, il parco Pardu Mannu; nelle stesse ore sarà vietata qualsiasi forma di assembramento.
Nel Parco Perda de Pibera, sarà vietato pranzare o fare assembramento, si potrà accedere solo per passeggiare massimo a gruppi di tre, il tutto per 30 giorni. La vigilanza sul rispetto di queste disposizioni è stata affidata alla compagnia barracellare, al corpo della polizia municipale e ai carabinieri.
Inoltre “di concerto con la dirigente scolastica – spiega Floris – si è poi deciso di prolungare la chiusura della scuola primaria, armonizzando le tempistiche con la scuola media. Questo per consentire la conoscenza degli esiti di procedimenti in corso. Se le condizioni di sicurezza lo consentiranno, le scuole verranno riaperte lunedì 23 novembre”.
Il primo cittadino spiega anche “che la salute pubblica dovrebbe essere interesse di tutti. Questa bestia che risponde al nome di Covid è presente in maniera importante e circola sulle nostre gambe, siamo noi che lo portiamo in famiglia quando non rispettiamo le regole di sicurezza. Pensiamo ai nostri congiunti, agli anziani, ai nostri famigliari. Questa ordinanza vuole essere un segnale chiaro, un richiamo al rispetto che ognuno di noi deve avere nei confronti degli altri. Smettiamo di fare del qualunquismo, smettiamo di giustificare comportamenti scorretti, ma soprattutto smettiamo di essere noi per primi di violare quegli accorgimenti che, spesso ci salvano e salvano i nostri cari. Mi preme anche sottolineare che molte di queste regole sono già previste nel DPCM del 4 novembre, e che con l’ordinanza le stiamo solo ribadendo con in più una serie di divieti, peraltro limitati nel tempo”.











