Il Consiglio regionale ha approvato ( presenti 46, votanti 46, sì 29, no 17) il DL 176/A di riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna. Il provvedimento era entrato in aula il 9 dicembre. Il suo iter è stato lungo e travagliato: le sedute in cui è stato discusso il Disegno di legge sono state 17, per un totale di 52 ore e 35 minuti. Il Consiglio si riunisce lunedì primo febbraio alle 16, per la seduta statutaria.
Rubiu (Udc): “Un mostro giuridico che danneggia i Sardi
<<Speranze deluse, aspettative saltate e tanti possibili vantaggi mancati. Non ci sono dubbi. Questa legge, che avrebbe dovuto rappresentate un trampolino di lancio per le autonomie locali, è un pasticcio>>. E’ durissimo l’intervento del capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu sull’approvazione della norma di riordino degli enti locali, con la discussione che oggi ha avuto il suo epilogo. <<Il disegno è diventato un mostro di enti e differenziazioni che renderanno inefficace il testo – aggiunge Rubiu – Si è preferito scontentare territori, Comuni, sindaci e semplici cittadini>>. Diverse le criticità della riforma: <<La Città metropolitana di Cagliari è, per esempio, un organismo che allarga la disparità tra i territori. Sarebbe stato opportuno istituire due città metropolitane per venire incontro a tutte le richieste. Con le Unioni dei Comuni – stigmatizza Rubiu – si rischia di cancellare l’identità dei centri isolani, che saranno sempre più fagocitati all’interno di organismi allargati>>. Rubiu non esita a definire il disegno come <<Un minestrone indigesto – conclude – che rallenterà l’erogazione dei servizi ai cittadini, a causa della spartizione di funzioni con decine di figure ed enti diversi>>.
Tocco (FI): “Una sconfitta per la Sardegna”
<<Con l’approvazione di questa legge perde la Sardegna>>. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) sul via libera alla riforma degli enti locali, arrivato oggi dall’assemblea di via Roma. <<Da cagliaritano doc sono profondamente amareggiato – confessa – perché il capoluogo non può accentrare tutti in servizi, attraverso l’istituzione della città metropolitana. Si rischia di avere un unico polo egemone nell’Isola, con la città di Cagliari che risucchia gli altri centri>>. Un passo indietro nel sistema delle autonomie locali: <<Il pericolo è scaturito anche dal progetto delle Unioni dei Comuni – aggiunge Tocco – con tanti piccoli paesi che potrebbero essere fagocitati dai grandi centri isolani>>. Un insieme di fattori negativi che preoccupa: <<Purtroppo – conclude Tocco – ci troveremo di fronte alla cancellazione dell’identità costituita dalla storia dei tanti paesi della Sardegna, con un deficit di democraticità dato dalla perdita di potere dei consigli comunali>>.
Dichiarazioni di Antonello Peru (Fi)
«Il “cagliaricentrismo” è legge e trionfa nella riforma degli Enti Locali approvata dal centrosinistra al governo della Regione. L’Isola è così diventata un piano inclinato che fa scivolare verso Cagliari competenze, funzioni, servizi e soprattutto risorse. Al resto dell’Isola non resta, invece, che la mortificazione politica e la negazione delle legittime aspirazioni per un futuro di crescita e sviluppo, sebbene oggi, con l’approvazione della legge sugli Enti Locali, non ci sia un vincitore, ma soltanto un milione e seicentomila sconfitti, perché con la Sardegna divisa a perdere sono tutti i sardi. Così, il professor Pigliaru rinunciando a combattere il governo di Roma per difendere gli interessi dei sardi sta trasformando la Sardegna in un campo di battaglia, dove a fronteggiarsi sono i sardi l’uno contro l’altro armati sui trasporti come sulla sanità, sulla scuola come sugli Enti Locali».
Pittalis (FI) :La Riforma: un’etichetta posticcia per coprire logiche feudali e conservatrici.
“Quella disegnata dalla legge di disordino degli Enti Locali è una Sardegna divisa e mutilata”. Lo ha dichiarato Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia Sardegna in Consiglio regionale. “Divisa per campanili e mutilata delle aree interne, della Gallura, della Sardegna centrale e settentrionale i cui interessi vengono rinviati a, non meglio precisate, perequazioni, all’insegna della logica perversa che ispira questa Giunta: quella di scrivere la parola riforma nell’intestazione di una legge, rimandando poi a futuri e solo eventuali provvedimenti i cambiamenti concreti. Nel frattempo, tutto resta come è, con la riesumazione delle vecchie province, il mantenimento di rendite di posizione e qualche giro di poltrone. Altro che avvio di una stagione di cambiamento: hanno ingranato la retromarcia. I costi della macchina pubblica aumenteranno, così come le inefficienze in un sistema sempre più ingarbugliato. Tutto questo è avvenuto con il sostengo di consiglieri che, salvo una sola eccezione, hanno votato contro le proprie comunità di appartenenza per conformarsi alla finzione tecnocratica di Pigliaru. Con loro al Governo in due anni ci sono meno servizi, più tasse, nessuna visione complessiva della Sardegna”.
Dichiarazioni di Gavino Manca (Pd)
«Dopo l’approvazione della legge di riordino del sistema degli Enti Locali serve un’azione convinta e decisa per il riequilibrio tra i diversi territori della Sardegna. Serve, in particolare, un segnale forte e chiaro che vada in controtendenza rispetto alla politica di accentramento che, negli anni, si è realizzata su Cagliari.
Oggi la maggioranza ha raggiunto un importante risultato su un tema delicato e difficile che da anni è oggetto di confronto politico e di dibattito nei territori ma sono certo che altri se ne potranno conseguire su una materia vitale per la crescita e lo sviluppo delle nostre comunità. Il riconoscimento della rete metropolitana per il sassarese va in questa direzione e certifica l’impegno profuso dai consiglieri della maggioranza per migliorare il testo originario del provvedimento».











