Non è un paese per donne l’Italia. Non è un paese normale questo. Non è una società normale se nei primi otto mesi di quest’anno ci sono state 76 vittime di femminicidio. Donne uccise da un marito, da un compagno, da un ex. Quello di ieri sera a Sassari è solo l’ennesimo. Lui, Nicola Amadu, 68 anni, non ha potuto sopportare la decisione di Anna Doppiu, 66 anni, la sua compagna di una vita. E’ per questo che ha deciso di ammazzarla, nel peggiore dei modi, se ne esiste uno per uccidere. Dopo aver saputo che voleva seriamente lasciarlo (si era rivolta a un avvocato per il divorzio, i due erano separati in casa) ha deciso che doveva morire. L’ha prima presa a pugni, picchiata selvaggiamente, e poi arsa viva. Così l’ha uccisa.
“O con me o nessun altro, meglio morta”, avrebbe detto. Questo è il meccasinismo malato che si innesca in taluni uomini quando le compagne/mogli/fidanzate decidono di porre fine alla loro relazione. Magari dopo anni di maltrattamenti.
Subito dopo averla uccisa Amadu ha chiamato i figli annunciando quanto aveva fatto. Sono stati loro ad allertare i soccorsi, ma per la povera donna non c’era ormai nulla da fare. Dopo un interrogatorio durato tutta la notte, l’uomo ha raccontanto nei dettagli la sua agghiacciante verità. E’ ora rinchiuso nel carcere di Bancali.
Ci si chiede quando seriamente si prenderanno provvedimenti contro questo fenomeno che non conosce fine. Intanto sabato 12 a Sassari si terrà un flash mob contro il femminicidio. L’appuntamento di denuncia, a partire dalle 11, nella piazza “Monica Moretti” (vittima di femminicidio), per dire BASTA.













