Ancora a casa i 400 lavoratori inseriti nel progetto “Cantieri Verdi”

L’avvio del  progetto, che permetterebbe a 400 lavoratori di proseguire i percorsi di utilizzo avviati cinque anni fa all’interno di Enti quali ASL, Comuni, Province Onlus risulta inspiegabilmente bloccato


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Il 2 marzo 2015 l’Assessore al Lavoro Virginia Mura in conferenza stampa dichiara: “i titolari dei progetti sui “Canteri verdi” saranno i Comuni, ma potranno essere predisposti e attuati anche in raccordo con le Aziende Sanitarie Locali e le amministrazioni provinciali. L’obiettivo – ha sottolineato l’assessore – è far partire i cantieri nel più breve tempo possibile. Confidiamo nel ruolo di ANCI, CAL e sindacati perché sia consentito ai lavoratori interessati di poter continuare a dare il loro apporto qualificato presso gli Enti locali nei quali sono stati utilizzati.

Ma l’Assessore Mura, che rifiuta di incontrare i lavoratori, non fornisce nessuna spiegazione per questo irragionevole blocco. Il progetto ha visto a febbraio lo stanziamento di 3 milioni di euro, finanziamento che permetterebbe a questi lavoratori il proseguo del loro importantissimo contributo professionale che dal 2010 offrono in maniera puntuale e rigorosa, utilizzati attraverso gli ammortizzatori sociali prima e successivamente in forma di Servizio Civico Volontario.

I lavoratori hanno garantito la copertura degli organici di Servizi come sale di rianimazione, pronto soccorso, chirurgia oncologica, farmacie, centri trapianti e importanti uffici amministrativi nelle ASL, nei Comuni, Province, Onlus assicurando la massima efficienza degli stessi Enti e rappresentando concretamente una delle poche politiche attive del lavoro effettivamente sviluppate in questi anni in Sardegna. E non bastano all’Assessorato al Lavoro ricevere dagli Enti utilizzatori ripetute e motivate richieste che pregano la proroga dei contratti.

“L’inerzia dell’Assessorato è inspiegabile e fa paura. Non si capisce come, in un territorio funestato dalla disoccupazione, questa Giunta non riesca ad avviare in tempi legittimi progetti e finanziamenti approvati già a febbraio, venendo incontro alle esigenze degli Enti e riconoscendo l’importanza e il valore dei nostri percorsi lavorativi. Arriviamo dal fallimento di aziende e essere licenziati dopo anni di lavoro lo subisci non solo professionalmente ma inizi a non trovare il tuo senso come persona. Per questo il percorso dell’utilizzo è stato importante, perché l’utilizzo ti da la possibilità di rimetterti in gioco professionalmente e umanamente . Ma le politiche attive le abbiamo fatte noi, facendo la differenza nei Servizi a cui siamo stati assegnati. Ci abbiamo creduto in questo percorso, anche se venivamo pagati ogni sei mesi, i turnisti senza ricevere indennità di turno, anche se non avevamo busta paga e negli ultimi tempi contributi solo figurativi. E’ inutile dare sempre la colpa al Governo nazionale, qui c’e un progetto, ci sono i soldi, ci sono Enti che ci richiedono …. e 400 persone in attesa da quattro mesi. L’Assessore ha il dovere di dare risposte concrete, vere, le parole ora non bastano più”.

Nella Conferenza Stampa del 17 giugno 2015 l’Assessore al Lavoro Virginia Mura dichiara: “Veniamo da un periodo difficile che ha generato scoraggiamento e nuove povertà. E’ un periodo che vogliamo lasciarci alle spalle e la Giunta dà un segnale chiaro: solo le politiche attive del lavoro possono risolvere le ragioni strutturali della crisi. Stiamo agendo sulle competenze, sulla formazione intesa come strumento per dare risposte al mondo produttivo, sulla valorizzazione del capitale umano……”

Gli obiettivi dell’Assessorato sono chiari e degni di plauso, ma diventano utopia quando a mancare sono i riscontri pratici.




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