Allarme carenza pediatri, alcuni territori sono ancora in attesa di avere il medico di base per i cittadini più piccoli. Tra questi, Serramanna e Guasila dove i genitori sono costretti a dover sborsare non meno di 60 euro per garantire una visita al proprio figlio.
I primi cittadini insorgono e proseguono con la lotta, portata avanti da mesi, affinché le istituzioni competenti trovino una soluzione celere per porre fine ai disagi. Gabriele Littera, sindaco di Serramanna, si pronuncia positivo “affinché entro breve possano giungere buone notizie”. Dopo che a dicembre la dottoressa Collu ha sbarrato le porte del suo ambulatorio poiché era giunta l’ora di andare in pensione, migliaia di piccoli sono, momentaneamente, rimasti senza pediatra. Chi è fortunato, riesce a essere visitato dai medici di riferimento situati a Sanluri e Villamar, ma per gli altri, afflitti dai mali di stagione che, con la complicità del mal tempo e dei tanti virus che si diffondono tra i banchi di scuola, si sono ammalati pressoché contemporaneamente, se segnati da sintomi particolarmente significativi e urgenti i genitori devono ricorrere all’assistenza privata. “Ma non sempre è possibile – spiega mamma Anna, preoccupata per la tosse persistente del suo bambino di otto mesi – poiché spendere ogni volta 60 euro per un servizio che deve essere un diritto non è possibile”.
A Guasila la situazione non è diversa. La sindaca Paola Casula comunica: “Ancora oggi, mercoledì 8 febbraio, alla nostra comunità non è stata assegnata la figura del pediatra in sostituzione della dottoressa Anna Carla Muntoni, che dal 18 luglio ha terminato il suo incarico.
Per questo motivo, ho inviato all’assessore regionale Carlo Doria e agli enti competenti una lettera con richiesta di informazioni per fare luce sullo stato delle cose”.
La speranza è che presto i medici vengano sostituiti con altrettanti colleghi al fine di garantire una adeguata copertura sanitaria, gratuita, a tutti.












