Con il commissariamento delle storiche Province la Regione avrebbe violato lo statuto sardo. Accolto il ricorso dei consiglieri provinciali e della presidente Angela Quaquero. Ora spetta alla Corte costituzionale pronunciarsi sull’illegittimità individuati nella legge che ha cancellato gli enti locali. Lo ha deciso il Tar della Sardegna al quale i consiglieri provinciali si erano rivolti presentando ricorso contro il provvedimento della Regione. Il loro legale, l’avvocato Giuseppe Andreozzi, ora presenterà una richiesta di sospensiva di commissariamento.
Secondo i giudici amministrativi la Regione “dispone di competenza legislativa esclusiva in materia di ordinamento degli enti locali, tuttavia tale competenza legislativa esclusiva della Regione incontra pur sempre i limiti previsti in via generale per questo tipo di funzione, rappresentati, tra l’altro, dalle norme della Costituzione, e delle altre leggi di rango costituzionale, dai principi fondamentali dell’ordinamento della Repubblica e dalla norme statali di riforma economico-sociale, come espressamente prevede lo stesso art. 3, prima parte, dello Statuto speciale”.
In sostanza secondo il Tar la Regione non avrebbe potuto commissariare la provincia di Cagliari. Nell’ordinanza si legge che “la scelta della Regione sino all’approvazione di una ‘riforma organica dell’ordinamento degli enti locali assume in concreto i connotati di una ‘abolizione larvata’, per mano di una fonte a ciò non autorizzata”.











