Aggredito e rapinato da uno straniero a Cagliari: “Mesi barricato in casa per la paura, non andrò in tribunale”

LA STORIA – Pierpaolo Marcia finisce all’ospedale, ad aprile, dopo una brutale aggressione sotto la sua casa. Qualche giorno fa la convocazione per l’udienza: “Procedimento contro ignoti solo per rapina, perderei tempo e soldi per non ottenere nulla. Sono dovuto andare dallo psicologo, a quasi 80 anni la mia vita è stata stravolta”


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La serenità l’ha ritrovata con tanta fatica e l’aiuto, indispensabile, di un medico: “Di uno psicologo”. Pierpaolo Marcia, 77 anni, ad aprile viene aggredito e rapinato sotto la sua abitazione, in via Codroipo a Cagliari, da uno straniero (QUI la notizia). Cade a terra durante la colluttazione, poi la fuga del malvivente col suo portafoglio, ritrovato dopo qualche ora. Marcia finisce al Santissima Trinità e lì viene operato a causa della frattura del femore. Una lunga riabilitazione, sia fisica sia psichica: “Per tre mesi non sono mai uscito di casa per la paura”, confida Marcia. Che ha avuto, accanto, l’affetto e l’aiuto costante della moglie, Greca, e dei suoi figli. Lui, sempre mite e gentile con tutti, un’istituzione per decenni in viale Marconi a Cagliari, dove ha gestito un distributore di benzina, diventando il classico “volto amico” per migliaia di automobilisti. Pochi giorni fa ha letto con attenzione la convocazione, ricevuta dal tribunale del capoluogo sardo: “Il 13 dicembre si svolgerà l’udienza contro ignoti, per rapina. Posso partecipare, non sono obbligato. E ho deciso che non ci andrò”, dice, sicuro e fermo, l’ottantenne. “Perderei solo tempo e soldi, l’avvocato mi ha sconsigliato di andare perchè tanto, chi mi ha aggredito e derubato non è stato ancora identificato, e poi non gli darebbero mai chissà quale pena”. Un’analisi dettata anche dallo sconforto, da quella sensazione di impossibilità a fare qualcosa per ottenere giustizia.

 

 

 

“La cosa più importante è vivere, e vivere bene”, prosegue, seduto sul divano della sua abitazione, a pochi metri di distanza dalla moglie: “Passo dopo passo sto riuscendo a tornare alla normalità. Ricordare quanto mi è capitato, ormai, mi lascia indifferente”. I danni fisici sono superati, fortunatamente. Ma le aule e le corsie del palazzo di giustizia, Pierpaolo Marcia, continuerà a vederle in foto o tramite video: “Dovrei anche pagarmi l’avvocato. Anche se dovessero prendere l’aggressore, non possiede nulla e lo rilascerebbero”.