Addio ai buoi per Sant’Efisio? “Animalisti, fatevi benedire: le tradizioni non si toccano”

La Lav tuona contro “i buoi sfruttati e tristi, la statua del santo la devono portare i fedeli” e, nel rione di Stampace, i devoti di Efisio insorgono: “Speriamo che il nostro amato santo illumini le menti degli animalisti. Gli animali, da sempre, sono abituati a portare cocchio e traccas”. Siete d’accordo?


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Scherza con i fanti ma lascia stare i santi – e anche i buoi che lo trainano, nel caso di Sant’Efisio -. Dopo la polemica dell’associazione animalista Lav, “Che sarà mai se un bue è caduto? Si è rialzato e nessuno ha pensato che forse era meglio farlo fermare. The show (e Sant’Efisio) must go on. È più suggestivo se la statua del santo la trasportano a mano i fedeli”, la risposta dei devoti del martire guerriero è netta: “Non se ne parla neanche, le tradizioni non si toccano”. A Stampace tutti, almeno una volta nella vita, hanno assistito all’uscita del santo dalla chiesetta, il primo maggio. Tanto più chi fa parte dell’Arciconfraternita di Sant’Efisio, che la base proprio nella chiesa della via che porta il nome del santo. A poche ore dalla caduta di uno dei buoi – al quale ha fatto seguito il comunicato di fuoco della Lav – c’è chi decide di ribattere punto su punto alle accuse mosse dagli animalisti.
 
 
“Il Signore ci ha dato gli animali per servircene, non penso proprio che facciano qualcosa di faticoso nel trasportare il cocchio di Efisio”, dice Andrea Angei, ex sacrista e confratello, “come inciampa un uomo può inciampare anche una bestia. È anche un discorso di tradizione, solo nel 1943 la statua è stata trasportata su un camioncino ma perché c’era la guerra. Spero che il santo stesso faccia scendere qualcosa di buono nelle menti di questi animalisti”. Giovanna Martis è la priora della chiesetta: “Sono qui da trentuno anni, non è giusta la richiesta degli animalisti. I buoi non soffrono”, afferma, “anzi, li trattiamo benissimo e sono abituati alla processione e al chiasso. Perché mai si dovrebbe cambiare una simile tradizione?”. Daniela Fidio, invece, è una delle consorelle dell’Arciconfraternita: “Gli animalisti devono informarsi meglio, il lunedì dell’Angelo e durante la Settimana Santa la statua viene portata a mano dai fedeli, ma i buoi devono restare. Cosa dire, allora, delle traccas, guidate sempre da buoi, che hanno sopra più di una persona? Tra l’altro, proprio i buoi sono, da sempre, animali da lavoro, i contadini li utilizzavano per l’aratro”.


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