È morto alcuni giorni fa Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse assieme a Renato Curcio e Mara Cagol. Il decesso risale all’11 aprile scorso a Milano ma la notizia si è diffusa solo oggi. Franceschini aveva 78 anni ed era stato condannato con sentenza definitiva, tra l’altro, per il sequestro del giudice genovese Mario Sossi e per l’omicidio di due esponenti del Msi avvenuti a Padova nel 1974.
Il giudice Sossi fu rapito a Genova il 18 aprile 1974 e rilasciato a Milano il 23 maggio dello stesso anno. Nato a Reggio Emilia nel 1947, Franceschini fu attivo già da giovanissimo fondando il CPOS, Collettivo Politico Operai Studenti, gruppo a cui appartengono anche i futuri brigatisti rossi Lauro Azzolini, Fabrizio Pelli, Franco Bonisoli, Prospero Gallinari e Loris Tonino Paroli. Nel 1970 aderì ufficialmente alla lotta armata con le Brigate Rosse. Nel 1982, dopo aver in precedenza rivendicato dal carcere anche il delitto Moro, si dissocia infine dalla lotta armata avendo ancora a carico reati di omicidio per i quali sarà però condannato in via definitiva nel 1992. Negli anni si dichiarò sinceramente pentito ma non rinnegò mai il suo passato.













