Acqua non potabile, l’Idv avvia una class action

Sono circa 280 mila i sardi privati dell’acqua per bere e cucinare


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Cagliari, Quartu, Selargius, Monserrato, Quartucciu, Maracalagonis ed Elmas senza acqua potabile per dieci giorni. Dai rubinetti delle case di 280 mila persone, delle scuole, dei bar e dei ristoranti, degli uffici e degli ospedali scorre acqua “non idonea al consumo umano diretto e per la preparazione degli alimenti”.

“Questa situazione assurda, indegna di un paese civile – afferma Angelo Mascia, portavoce dell’Italia dei Valori – si verifica negli ultimi giorni dell’amministrazione Cappellacci e a pochi mesi dalla ricapitalizzazione di Abbanoa da parte della Regione che ha sottratto ai Comuni, e con loro ai cittadini, il potere di controllo sulla gestione del servizio idrico”.

“Usando i soldi dei Sardi – continua Mascia – Cappellacci ha acquistato le quote societarie di Abbanoa mantenendo in vita il mostro che, dal 2005 ad oggi, ha prodotto quasi 800 milioni di euro di debiti. Il disegno di Cappellacci è sempre stato chiaro: vuole privatizzare la gestione del servizio idrico in Sardegna. Dopo aver portato Abbanoa allo sfascio, facendola travolgere dai debiti, con la ricapitalizzazione del settembre 2013 Cappellacci ha messo il controllo della società nelle mani della Regione per poi consegnarla ai privati. Un’operazione già vista, con la Regione che si accolla debiti e perdite e il privato che andrà a godere dei profitti. Tutto questo in dispregio del referendum sull’acqua pubblica voluto dall’Italia dei Valori e dello stesso statuto di Abbanoa che prevede che il capitale sociale debba essere totalmente pubblico e possa essere sottoscritto soltanto dai Comuni dell’unico ambito della Sardegna.

In questi anni Abbanoa ha inoltre letteralmente distrutto il patrimonio di esperienza e di professionalità dell’Esaf e delle gestioni comunali creando danni, disagi e costi enormi per l’intera comunità sarda.

Nella nuova Amministrazione regionale l’Italia dei Valori si batterà per la riforma radicale di Abbanoa e della gestione del servizio idrico integrato in nome di quei principi di ottimalità, economicità e democraticità dell’acqua che sono sanciti dalle leggi della Repubblica e che la Giunta Cappellacci ha calpestato.

Dato che la class action è un’azione giudiziaria collettiva introdotta pochi anni fa nell’ordinamento giudiziario italiano e che l’Italia dei Valori ha già attivato tale procedura anche in altre regioni per tutelare situazioni simili a quella che oggi sta danneggiando i cittadini sardi, Idv, in collaborazione con le associazioni a tutela dei consumatori, ha deciso di avviare una class action per l’interruzione dell’erogazione dell’acqua potabile nei comuni di Cagliari, Quartu, Selargius, Monserrato, Quartucciu, Maracalagonis ed Elmas.

I cittadini danneggiati dalla prolungata assenza di acqua potabile, in particolare coloro che operano nel settore della ristorazione come bar o ristoranti, ma anche operatori di altre attività e semplici cittadini, sono invitati a sostenere questa azione collettiva di risarcimento dei danni subiti”.