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“Una famiglia con grosse problematiche”. È tra le poche certezze che sembrano già trovare conferma, sullo sfondo del tentato omicidio del padre da parte di un quindicenne, a Siliqua. Il giovanissimo si trova rinchiuso nel carcere minorile di Quartucciu e l’uomo, un quarantenne già noto alle forze dell’ordine, all’ospedale, al Santissima Trinità, ferito ma non in pericolo di vita. Dopodomani l’interrogatorio di garanzia avverrà alla presenza di Cinzia Orgiana e Mauro Massa, i due avvocati del ragazzino. I carabinieri, in parallelo, tra testimonianze e verifiche, vanno avanti con le indagini per inquadrare in modo completo sia l’ambiente dove è avvenuto il fatto sia eventuali dettagli ancora non chiari. Stando a quanto riferito da alcuni familiari, il ragazzino con il resto della famiglia aveva trovato alloggio, da qualche giorno, a casa di un amico, maggiorenne, a Decimoputzu. È probabile che lui sapesse delle varie difficoltà e angherie, tanto che non avrebbe battuto ciglio nell’ospitarli. Ieri, per cause ancora da chiarire, il minorenne si è incontrato col padre: l’ennesima lite è scoppiata dopo pochissimi minuti, poi la coltellata alla gola e il tentativo di fuga del quindicenne, rintracciato quasi subito dagli stessi carabinieri.
“Parliamo di una famiglia con tanti problemi che andavano avanti da molto tempo”, spiega l’avvocatessa Orgiana. “Domani andrò personalmente a Quartucciu dal mio assistito per parlarci e avere un quadro della situazione ancora più chiaro”. In paese i servizi sociali sapevano delle problematiche. Ovviamente, l’accoltellamento resta un gesto gravissimo e per il quale il minorenne rischia di dovere pagare una grossa pena a livello giuridico. Mentre a Siliqua più di abitante, sottovoce, conferma di sapere che nella famiglia del giovanissimo i litigi e gli screzi erano quasi quotidiani.