Trecento vecchi contatori rubati in un deposito a Quartucciu, un’altra decina in un magazzino a Sassari e per ultimo il furto di apparecchi direttamente nelle nicchie delle abitazioni avvenuto ieri a Quartu. L’obiettivo? Rimontarli da un’altra parte con l’illusione che il conto venga pagato dal cliente che ha subito il furto. Il mercato dell’acqua “a scrocco” registra nuove ingegnose iniziative. Si sta registrando un’ondata di furti di misuratori che nasconde dietro il maldestro tentativo di eludere il pagamento dei consumi idrici con “finti contatori” .
In passato si poteva pensare di farla franca grazie alle banche dati degli utenti non certificate e piene di zone grigie e al sistema di piccole e grandi connivenze interne ed esterne alla miriade di gestioni in cui era diviso il servizio idrico.
Abbanoa ha messo un freno a tutto ciò. Gli operatori di Abbanoa eseguono le letture utilizzando uno strumento informatico (palmare) che dà immediatamente riscontro sull’indirizzo e le generalità del titolare del contatore, oltreché le coordinate geografiche grazie al sistema gps. Per questo motivo, quando viene rilevata l’installazione “anomala” di un contatore che risulta rubato a un’altra utenza, scattano immediatamente le denunce. Abbanoa sta relazionando all’autorità che indaga sulle finalità e sui possibili beneficiari dei furti di contatore.
I furti dei misuratori si aggiungono alle duemila denunce per allacci abusivi presentate dall’inizio dell’anno. L’attività massiccia dei censimenti Comune per Comune ha già portato all’emersione di circa diecimila utenze prima totalmente sconosciute A queste si aggiungono le oltre seimila posizioni “fuori ruolo” e ai duemila allacci abusivi per i quali sono scattate le denunce per furto d’acqua. E’ un’operazione di trasparenza e legalità all’insegna del “pagare tutti per pagare il giusto”. Il sistema dell’acqua regalata e il malaffare sui contatori è pericoloso quanto il mercato nero dei rifiuti.
I precedenti
Sempre a Quartu si sono verificati negli ultimi anni alcuni episodi lampanti sul malaffare del mercato nero dell’acqua.
- la condotta abusiva
Avevano eseguito gli scavi, posato la condotta, realizzato diversi allacci alle abitazioni e ripristinato la strada: tutto “regolarmente” abusivo. Nell’aprile del 2012 i tecnici di Abbanoa avevano scoperto un’intera rete idrica illegale in una traversa di via Nivola, località Serra Perdosa, nel litorale di Quartu. Contro gli abitanti allacciati illegalmenteera stata presentata una denuncia per furto d’acqua e manomissione di condotta pubblica.
- Autobotti
“Acqua callenti” è l’operazione portata avanti dalla Guardia di Finanza nell’estate del 2011: nel mirino erano finite due imprese di autobotti che si rifornivano abusivamente e gratuitamente da una presa della condotta idrica sulla litoranea per Villasimius (utenza intestata al Comune) per poi rivendere l’acqua ai cittadini.











