Quartu si prepara all’addio a Giuseppe Incani, il cuoco 60enne travolto e ucciso da un’auto in viale Marconi, in territorio di Quartucciu, mentre stava tornando in bici a casa dopo l’ennesima serata di lavoro al ristorante “Lo spiedo sardo”, domani pomeriggio il funerale nella basilica di Sant’Elena, in prima fila ci saranno la moglie Graziella Murgia e i suoi due figli Claudio e Fabio. Intanto, vanno avanti le indagini successive all’inchiesta aperta dal pm Daniele Caria. Ed emergono nuovi elementi legati a quei tragici momenti, tutti legati alle dichiarazioni rilasciate ai carabinieri, insieme al suo avvocato Antonio Carta, da chi era alla guidata della Toyota, il promoter 51enne Emanuele Aramu, attualmente indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso: “Sono distrutto, vorrei scrivere una lettera alla famiglia del cuoco”, sono queste alcune delle volontà che l’uomo ha espresso al suo legale. “Stava tornando a casa dopo aver partecipato a un buffet aziendale iniziato alle 19:30. A mezzanotte e mezzo è tornato a casa perchè il giorno dopo doveva lavoare, non stiamo parlando di un ragazzino che è uscito dalla discoteca. Ha detto di essersi distratto un attimo, di aver tolto lo sguardo dalla strada per qualche istante e di aver sentito un rumore. Non ha visto contro cosa ha urtato, ha perso il controllo del mezzo ed ha cercato di restare nella propria corsia. Ha guardato dallo specchietto retrovisore e non ha visto corpi o l’oggetto urtato. Solo un rumore metallico”, simile a quello “di un cartello che ha i sostegni con i sacchi di sabbia. E, da nostri riscontri, abbiamo saputo che sull’asfalto non ci fosse nulla. La mattina dopo ha sentito dei colleghi che parlavano di un incidente in viale Marconi, ha letto su internet la notizia e gli è crollato il mondo addosso. La sua prima preoccupazione è stata quella di presentarsi dalle autorità”. Dai verbali di sequestro dell’automobile è emerso che risultano danneggiati “il fanale e paraurti anteriore destro e la fiancata destra”, ma queste ultime ammaccature sarebbero “frutto di un danno precedente”. Altri elementi da appurare, insomma, per giustificare eventualmente la scelta del cinquantunenne di proseguire il suo viaggio verso casa.
“Il giorno dopo, al lavoro, ha sentito i colleghi parlare di un incidente avvenuto nel viale, appena ha letto le notizie è subito andato a costituirsi dai carabinieri. L’ha fatto spontaneamente, chiedendomi solo come fare, non aveva nulla da nascondere”, precisa il legale: “E, quando gli hanno chiesto di sottoporsi agli esami tossicologici, ha subito accettato”. I risultati dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, mentre potrebbero essere un filo più lunghi i tempi di attesa legati alla perizia sulla macchina: “È turbato e dispiaciuto per la vittima e i suoi familiari, è distrutto. Questa è la sua unica preoccupazione, non per le conseguenze che potrebbero derivare dalla sua condotta”. Aramu è accusato di omicidio stradale, “per l’omissione di soccorso e la fuga bisognerà attendere i riscontri oggetti e gli eventuali video”.Intanto, la moglie e i due figli del cuoco continuano a vivere nel dolore. Il loro legale, Andrea Viola, spiega che “sono ancora spaesati per la tragedia, Incani manteneva con il suo lavoro tutta la famiglia. Restiamo in attesa di conoscere gli esiti di tutte le relazioni disposte dal pubblico ministero”.










