L’artista è Francesco Picciau e l’opera si aggiunge ai sudari che da giorni sono appesi nelle case e negli edifici pubblici di molti comuni sardi. L’installazione è stata realizzata circa un anno fa e riproposta in questi giorni per rafforzare la volontà di combattere contro il massacro che ogni giorno viene raccontato attraverso video e immagini impressionanti.
“Oggi, più di ieri risulta ancora più urgente è attuale per dimostrare tutta la solidarietà possibile di fronte allo sterminio di un popolo, quello palestinese, a cui assistiamo impotenti o addirittura indifferenti. I calzini dei bambini stesi ad asciugare, ancora grondano di sangue innocente, mentre i potenti carnefici e i loro sostenitori, brindano con calici di cristallo colmi dello stesso sangue.
Questo è il significato” spiega Picciau. Il sangue che macchia e che rimarrà indelebile, “un sangue talmente ingiusto che nessun bucato potrà mai lavare”.












