A Cagliari, nell’ultimo anno, c’è stata una fuga, abbastanza consistente, di operatori ecologici. Non un addio al lavoro, ma un cambio di mansione, fogli medici tra le mani, ottenuti dall’Ati composta da De Vizia, Etambiente ed Econord che ha vinto la gara per la gestione dei rifiuti nel capoluogo sardo. È l’Econord che detiene la maggior parte di addetti allo svuotamento dei mastelli e alla pulizia dei mercati civici, ed è proprio lì che si contano il maggior numero degli addii: “Dieci nell’ultimo anno, ai quali vanno sommati altri sei lavoratori, quattro dei quali andati in pensione e altri due deceduti, che portano a un totale di 16 operatori in meno”, denuncia Elvio Aru, rappresentante sindacale della Fp Cgil: “Il nostro è un lavoro pesante, salire e scendere di continuo dai mezzi e svuotare mastelli pesanti comporta danni alla schiena e agli arti, i tendini si rompono. La paga base rimane di 1500 euro anche se puliamo i box dei mercati comunali”. Che è la nuova mansione per i dieci operatori ecologici che, per motivi di salute, hanno ottenuto il cambio di ruolo. Ma c’è un problema. Per consentire un servizio all’altezza, stando a quanto dichiara il sindacalista, “ci sono i precari sfruttati e costretti anche a fare doppi turni, tutto ricade su di loro, non su noi che siamo stabilizzati. Dovrebbero fare un totale di 9 ore, inclusi gli straordinari, invece ne fanno anche diciotto”.
Numeri choc, che dimostrerebbero tra l’altro come la coperta sia davvero troppo corta. Con meno uomini sulle strade i mastelli da svuotare non sono diminuiti: “Ho chiesto alla segreteria del sindacato di mettersi d’accordo con le altre segreterie per ottenere un incontro urgente tra l’Ati e il Comune. Vogliamo parlare con l’assessore comunale dell’Igiene del suolo Alessandro Guarracino, se c’è anche il sindaco Paolo Truzzu ci fa piacere perchè vogliamo chiarire alcune cose, sia per quanto riguarda il personale sia per la raccolta, bisogna fare dei cambiamenti”.













