Meningite a Cagliari, non è colpa dei locali: “Noi del Cocò in regola e pronti a ripartire”

La discoteca cagliaritana attende la nuova visita dell’Assl. Il titolare, Federico Cordeddu: “Già svolti tutti gli interventi richiesti. Il batterio della meningite? Purtroppo si può prendere ovunque”. La puntualizzazione del dottor Steri: “Sono ragazzi che lavorano, non hanno colpe. I giovani girano per tutti i locali”


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Svolta dietro l’angolo per la discoteca Cocò: nella struttura di via Newton “sono già stati svolti tutti gli interventi richiesti dall’Assl. Abbiamo messo gli armadietti per il personale, rifatto la pavimentazione in resina dietro il bancone e riparato lo stipite di alcune porte”, spiega Federico Cordeddu, titolare del locale. Adesso bisogna attendere solamente “la nuova verifica da parte dell’Assl”. Sulla questione meningite, la posizione è chiara: “Il Cocò è frequentato da ragazzi tra i 18 e i 25 anni, è solo un caso se alcuni ragazzi colpiti dal batterio sono stati, in precedenza, nel locale. A dirlo non siamo noi, ma i medici. Speriamo che questo contagio si fermi, a tutti i ragazzi raccomandiamo, ancora una volta, di proteggersi col vaccino e con la profilassi”.
Parole, quelle che arrivano dai piani alti del Cocò, che arrivano a poche ore dalla conferenza stampa della Regione sui numerosi casi di meningite registrati, a Cagliari e in altre zone della Sardegna, nell’ultimo periodo. Sul punto, interviene di nuovo il responsabile dell’Igiene pubblica dell’Assl, Giorgio Steri, che precisa: “Azioni come il bere dallo stesso bicchiere o la presenza di troppe persone nello stesso locale possono capitare ovunque. Se i locali rispettano le autorizzazioni non c’è nessun rischio”, spiega Steri, “al Cocò abbiamo riscontrato delle carenze igienico-sanitarie. Sono dei ragazzi che lavorano, non hanno nessuna colpa”, e il riferimento è ai casi di meningite, “i giovani girano per tutti i locali”.


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