Is Mascareddas: Venti contrari

Un omaggio alle sorelle Giuseppina e Albina Coroneo, artigiane cagliaritane 


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Dal 30 gennaio al 1 febbraio al Teatro Massimo va in scena l’ultima suggestiva opera della compagnia di figura Is Mascareddas, Venti contrari un omaggio alle sorelle Giuseppina e Albina Coroneo, artigiane cagliaritane che nei primi del Novecento crearono una impressionante collezione di figurini di moda, ricami, arazzi, pupazzi, oggetti in carta, stoffa e panno. Lo spettacolo è ideato da Donatella Pau sulla scorta della monografia dedicata alle due artiste, “Coroneo, l’opera di due sorelle artiste artigiane” edita da Ilisso, e ha debuttato a Monserrato nello scorso dicembre.

 

In scena ci saranno le tragiche e poetiche figure ispirate ai disegni che le Sorelle Coroneo realizzarono dopo i bombardamenti su Cagliari. La musica è della compositrice Tomasella Calvisi; ad animare i pupazzi la stessa ideatrice insieme a Mimmo Ferrari. La regia è di Karin Koller e le luci di Loic Hamelin.

 

Lo spettacolo è inserito nella Stagione 14/15 del Teatro Stabile della Sardegna al Teatro Massimo.

 

Teatro Massimo dal 30 gennaio al 1 febbraio

Date spettacoli:

Venerdì, 30 Gennaio, 2015 – 19:00

Sabato, 31 Gennaio, 2015 – 19:00

Domenica, 1 Febbraio, 2015 – 17:00

 

TICKET:intero 7€ridotto 5€

Venti contrari Omaggio a Giuseppina e Albina Coroneo

Da un’idea di Donatella Pau

Regia: Karin Koller

 

Animazione: Donatella Pau, Mimmo Ferrari

Musiche originali: Tomasella Calvisi

 

Progetto costumi e scene, scultura e pittura figure: Donatella Pau

Costruzione scene e figure: Antonio Murru, Donatella Pau, Fabio Atzeni

 

Disegno luci: Loïc François Hamelin

 

Una piccola marionetta è appesa a pochi fili. Una figura elegante avanza con piccoli passi verso la marionetta fino a prenderle le mani. Inizia così, in un paesaggio cittadino misero, brullo e polveroso, si compie il cammino solitario di due sorelle. Le figure sono la riproduzione dei pupazzi-autoritratto di Giuseppina e Albina Coroneo. Con Giuseppina e Albina appaiono otto personaggi ispirati ad altrettanti pupazzi che le artiste cagliaritane costruirono dal secondo dopo guerra fino agli anni Settanta del secolo scorso e che la compagnia Is Mascareddas fa rivivere a teatro sulla scorta della monografia di Vittorio Sgarbi e Marco Peri “Coroneo. L’opera di due sorelle artiste artigiane” (Ilisso edizioni) e della mostra omonima allestita a Cagliari nel 2009, lo stesso anno di pubblicazione del volume.

I pupazzi raccontano con prepotente realismo la condizione umana dopo una catastrofe, o una guerra. Tra questi uno spazzino, che tenta invano di cancellare i ricordi spazzando la strada, ma i ricordi, si sa, se sono delle ferite non è semplice cancellarli via. La vita in questo brandello di città è resa in frantumi difficili da sgombrare, perché i ricordi sono li e pesano come macigni.

Ognuno dei personaggi – teneri e fragili vecchi, sopravvissuti all’usura delle carni e delle anime – continua a fare le cose semplici alle quali ha dedicato tutta l’esistenza e tenta di riprendersi la vita, ma il dopo è sempre più difficile da ricostruire. Una prostituta agita un fazzoletto rosso sperando che si avvicini un cliente, ma il suo corpo da vecchia non può attrarre più nessuno. Un uomo vorrebbe avvicinarsi, ma è prigioniero, agita una mano ma non può far di più. Il vento soffia in senso contrario su tutti i personaggi di questa piccola città, ma la forza dei personaggi è altrettanto ostinata e contraria rispetto al vento.

Lo spettatore è accompagnato in un percorso di piccole scene guidato dalla regia di Karin Koller: i minimi movimenti delle figure, animate a vista da Donatella Pau e Mimmo Ferrari, si fondono in perfetta sincronia con le “identità sonore” e le musiche create dalla voce della cantante Tomasella Calvisi e con le luci disegnate da Loïc Hamelin.