A Cagliari il tasso generale di occupazione delle abitazioni e del 92,43 per cento, in centro storico è pari al 86,84 per cento, in Castello 78,14, Marina 82,95, Stampace 87,00, Villanova 90,78, Pirri 90,01 (dati assessorato Urbanistica e Ambiente Comune di Cagliari).
Se consideriamo coloro che non vogliono locare, gli alloggi fatiscenti e i canoni in nero, la percentuale di inoccupazione scende sicuramente di parecchi punti dallo 6,53 ufficiale.
Una percentuale che dovrebbe spingere il Comune a una politica di incremento dell’edilizia residenziale che invece in questi anni di Giunta Zedda è mancata completamente.
Non bastano i giardinetti, ci vogliono anche gli abitanti che li frequentino e, soprattutto, è obbligatorio tentare in ogni modo di far rientrare le decine di migliaia di residenti che, negli ultimi decenni, hanno abbandonato la città.
Sulla scorta di questi dati si può dire che l’edilizia a Cagliari avrebbe bisogno quindi di un grande impulso e non si capisce perché la richiesta di edificazione di edilizia in cooperativa de Su Stangioni sia stata rigettata da questa Giunta. I proprietari dei lotti se lo chiedono, e con ragione, e non capiscono perché il Comune abbia cancellato il loro sogno di costruire un’abitazione per la quale
invece pagano Imu e tutte le altra tasse connesse.
Il dato medio generale invece del patrimonio edilizio inutilizzato (abitazione, locali , magazzini etc) a Cagliari è pari al 2,70 per cento, nel centro storico la percentuale di inutilizzo sale al 4,3 per cento del totale. In questo caso la ragione è logica, vista la vetustà delle costruzioni. In Castello il patrimonio edilizio non utilizzabile è del 5,26 per cento, Marina il 2,60, Stampace 4,43, Villanova 4,21 e Pirri 4,70.
La nuova maggioranza che uscirà dalle prossime elezioni quindi dovrà dare un’accelerata decisa all’edilizia convenzionata e in cooperativa che costituisce anche un volano per l’economia cagliaritana e servirebbe, oltre che da calmiere, anche per creare dei nuovi posti di lavoro.
Cagliari si sta spopolando e non si ripopola sfruttando quelle percentuali esigue strutturali delle inoccupazioni.
Il capoluogo della Sardegna invece ha bisogno di reintegrare, almeno in parte, le decine di migliaia di persone che l’hanno abbandonata e per questo serve una politica di edilizia residenziale all’altezza e che non si nasconda dietro ideologie superate.











