Viaggia da Narcao a Cagliari, 83enne rifiutata all’ospedale: “Niente ecografia dopo un’attesa sfiancante”

La donna, un’83enne malata, se n’è andata insieme al figlio. È lui, Andrea Garaldi, a denunciare il fatto: “Il medico non c’era, l’orario ce l’aveva dato il Cup. Mia madre è cardiopatica e diabetica, si stava sentendo male e doveva fare un’altra visita, oculistica, in città. Per colpa del caos sanità dovremo pagare quasi 40 euro per farla visitare in privato”


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Ha fatto sessanta chilometri, da casa sua al Poetto di Cagliari, con la sicurezza di fare una ecografia alla spalla, ma è rimasta beffata. La protagonista dell’ennesimo caso di sanità nel caos è un’anziana di 83 anni di Narcao. A raccontare ciò che è capitato è il figlio Andrea Garaldi, quarantotto anni: “Siamo arrivati all’ospedale Marino di Cagliari. Alle 13 mia madre doveva fare una ecografia alla spalla, siamo arrivati alle 12:45. Ci hanno detto subito di aspettare il nostro turno. Dopo trenta minuti abbiamo chiesto spiegazioni, ci è stato risposto che c’era un altro paziente prima di noi”. I due attendono ancora, poi l’amara sorpresa: “Ci hanno detto, dopo un’altra mezz’ora di attesa inutile, che doveva arrivare un altro medico, quello che c’era prima non era competente per le ecografie muscolo tendinee. Alle 14:15  siamo andati via perché il medico non era ancora arrivato e mia madre, cardiopatica e diabetica, si stava sentendo male e aveva un’altra visita, oculistica, a Cagliari”. Prima di andarsene dal Marino, però, unna dottoressa li ha raggiunti di corsa: “Ci ha comunicato che la colpa era del Cup regionale, in quanto avevano sbagliato a non specificare l’ecografia da fare. Ho chiamato subito il Cup e, dopo un controllo, mi hanno confermato che la prenotazione non era sbagliata”. L’anziana non sa ancora cosa abbia alla spalla sinistra: “È dolorante, alla sua età è un bel problema”.
E c’è spazio anche per la beffa: “Ho chiesto quando fosse possibile tornare per fare l’ecografia, dal Cup hanno risposto che la prima data utile è il 20 novembre prossimo, a Muravera. Impossibile aspettare ancora più di un mese e mezzo, dovremo andare a pagamento e scucire quasi quaranta euro”.


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