Uno stallo dedicato per il loro furgone speciale, attrezzato per trasportare un passeggero in carrozzina. Il passeggero è il loro figlio, un bambino di dieci anni colpito dalla distrofia muscolare. Sindrome di Duchenne, malattia degenerativa che, purtroppo, non lascia scampo. Dallo scorso mese di ottobre non cammina più e loro, Federica Secci e Flaviano Pinna, residenti in via Carbonia a Uta, hanno subito protocollato una richiesta al Comune: “Ci serve un parcheggio per disabili, il più vicino alla nostra abitazione dista ben quattrocento metri. Abbiamo fatto la domanda, protocollandola e firmandola”. Da quel momento, però, sono trascorsi nove mesi. E di quello stallo così prezioso nemmeno l’ombra: “A maggio ho fatto una nuova richiesta, sempre scritta”, racconta Federica Secci.
“Dal Comune sono arrivate solo promesse e scuse. Dopo che mi hanno comunicato che non avevano potuto realizzarlo ancora perchè i lavori erano stati bloccati dalla pioggia, l’ultimissima novità è che non c’è ancora l’appalto per consentire agli operai di intervenire. I mesi passano e noi siamo sempre più in difficoltà”.