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Unilever, il corso di formazione della beffa. Senza riqualificazione

di robycollu
24 Giugno 2017
in cagliari, centro-storico

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La grande delusione dei lavoratori Unilever, con i posti di lavoro ancora in bilico dopo tanti anni. Parte oggi una richiesta di incontro con una lunga lettera aperta: “A distanza di dieci mesi dal termine del corso di formazione, tenutosi presso la sede dello Ial Cisl, nulla emerge in merito alle sorti degli ex lavoratori unilever. Non c’è stata la riqualificazione dei lavoratori e ancor meno la tanto annunciata assunzione da parte della Ciam servizi spa. Definire la situazione fumosa è quanto meno un eufemismo. Nessun segnale ci è giunto da parte dell’imprenditore, nonostante la firma di un accordo ed un corso tenutosi anche presso la sua sede. La Regione Sardegna, non è stata capace o “a questo punto” non ha voluto convocare un incontro di monitoraggio congiunto con tutte le parti, compreso l’imprenditore, così come era previsto nell’accordo del 30/01/2014. Questo non è avvenuto nemmeno in occasione della variazione del percorso formativo modificato nel novembre 2014, su decisione della Regione Sardegna, la Ciam servizi spa e l’ente di formazione. Nonostante le ripetute richieste di chiarimenti agli assessorati coinvolti, ancora oggi non ci è stata data nessuna risposta in merito. Riteniamo questo atteggiamento molto grave in quanto tradisce lo spirito dell’accordo del gennaio 2014 che prevede la partecipazione attiva di tutti i soggetti firmatari dell’accordo nelle varie fasi di monitoraggio, che reciprocamente si erano impegnati a stabilire e verificare. Ci lascia non poco perplessi il fatto che a novembre 2014, ai lavoratori sia stato presentato un documento da firmare che menzionava variazioni del percorso formativo in base alle nuove reali esigenze dell’azienda legate ai progetti presentati e ai nuovi piani industriali concordati. Ancora una volta, i lavoratori si sono trovati di fronte al fatto compiuto, in quanto non sono stati coinvolti attivamente sulle motivazione che hanno indotto la variazione del percorso formativo, inoltre non si è reso loro, noto da chi siano stati concordati i nuovi piani industriali, tradendo così lo spirito dell’accordo del 30/01/2014. In occasione di una delle nostre innumerevoli visite presso la sede dell’assessorato all’industria, alla ricerca di notizie, in merito ai nuovi piani industriali concordati, ci è stato detto da un portavoce dello staff, che non ne sapevano niente. Se consideriamo, che la variazione del percorso formativo è avvenuta all’indomani di un sit-in dei lavoratori presso le sedi degli assessorati coinvolti, per chiedere lumi su un piano industriale annunciato per il mese di settembre 2014 è già abbastanza inquietante quello che si prospetta nella nostra vicenda. Fra i tanti disagi che abbiamo dovuti subire durante la frequentazione del corso, spiccano il mancato coinvolgimento dei CSL, cosa prevista nell’accordo del 2014 e l’assenza di un elenco dei nominativi riguardante i partecipanti al corso rilasciato dalla Regione. Ci siamo così, ritrovati a frequentare il corso con persone “imbucate” che hanno avuto trattamenti diversi e di favore rispetto ad altri. Questi lavoratori contrariamente ad altri, hanno avuto la possibilità di lavorare con la stessa unilever o altre aziende, hanno chiuso con la vicenda di Cagliari e si sono fatti assumere in altre Regioni e quindi in altri contesti, andando poi in mobilità volontariamente con trattamenti più vantaggiosi. Fatto questo, sul quale non è stata fatta chiarezza. Credevamo infatti che la vertenza unilever Cagliari, riguardasse i lavoratori messi in strada dalla multinazionale senza colpo ferire, messi in mobilità in Sardegna e senza dar loro alcuna possibilità di lavoro, se non le ormai note prese in giro sulla vendita e ripresa produttiva del sito, sfociate poi in una segnalazione alla Procura da parte dei lavoratori, non certo da parte di chi ha goduto di privilegi. Precisiamo questo aspetto per smentire le false voci messe in giro che vorrebbero che nella nostra vicenda tutto è stato fatto e che ognuno di noi avrebbe avuto le stesse possibilità come altri. Questo è falso! Se non si vuole strumentalizzare è più corretto dire che ci sono state discriminazioni palesi. Persone che hanno avuto trattamenti di favore più la possibilità di lavorare e altre che non hanno avuto le stesse possibilità, nonostante strani coinvolgimenti di agenzie interinali già prima della chiusura del sito e continuati anche dopo in modo discriminatorio. Per questo motivo è rimasta in piedi la vertenza degli ex lavoratori unilever, per il diritto al lavoro per tutti e contro le ingiustizie e le discriminazioni, con questo spirito siamo andati a fare il corso di riqualificazione in funzione della successiva assunzione presso la Ciam servizi spa. Questo era l’impegno. Non ci aspettavamo a distanza di dieci mesi di essere in questa situazione, costretti a mendicare le notizie dovute, presso i consulenti degli uffici di gabinetto dei vari assessorati. Dal 30 gennaio del 2014, mai un assessore, dei vari assessorati coinvolti, si è preso la responsabilità di farsi carico formalmente della nostra vicenda presenziando ad un incontro, nonostante le ripetute richieste inviate. Si è delegato ai vari consulenti che per quanto preparati e responsabili, non hanno a nostro avviso, la stessa responsabilità istituzionale che ha l’assessore nei nostri confronti. Intanto si dilatano i tempi in modo esponenziale nell’attesa di un piano industriale, che ha detta degli stessi consulenti è serio, fattibile e sostenibile economicamente. Inoltre ci fanno sapere che è ritenuto valido dalla stessa Regione. Annunciato prima per settembre 2014, poi per dicembre 2014, rinviato a marzo 2015, subentrano poi difficoltà per l’attesa dei fondi FESR 2014-2020 arrivati a luglio. Infine ecco arrivare le attese per la stesura dello strumento di finanziamento con ulteriore allungamento dei tempi. Nel frattempo del piano industriale nessuna traccia. Riteniamo in tutta onestà di non meritare un simile trattamento. Se è vero che le istituzioni rappresentano il fulcro della coesione sociale e sono il luogo nel quale si riflettono i vari aspetti della vita delle persone, chi le rappresenta ha il dovere morale e politico di esserne degno rappresentante. Per tale motivo riteniamo che la nostra vertenza non sia diversa dalle altre e meriti gli stessi trattamenti e attenzioni da parte dei rappresentanti istituzionali

Tags: Cagliariunilever
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